LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

La casa degli orrori. Massacra la madre per quindici euro

La donna è stata picchiata e presa a bastonate dal figlio violento. Arrestato riminese di 23 anni già stato denunciato per maltrattamenti.

L’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Davide Ercolani

L’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Davide Ercolani

È uscito dalla comunità di recupero ed è tornato a casa. Qui avrebbe ripreso a maltrattare e picchiare la madre. Calci, pugni. E poi, ancora, insulti, minacce, spintoni, persino bastonate. Una rabbia cieca, che il giovane avrebbe sfogato sulla donna nei momenti di follia o di fronte a richieste di denaro rifiutate. Un 23enne riminese, già sottoposto ad obbligo di firma, è stato arrestato dalla polizia di Stato e condotto in carcere su disposizione del giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini, a seguito della richiesta avanzata dal pubblico ministero Davide Ercolani. La misura cautelare si è resa necessaria per la gravità dei reati contestati: maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza privata, tutti commessi ai danni della madre convivente, sottoposta per anni a una lunga sequenza di soprusi e aggressioni.

Il quadro emerso dalle indagini è spaventoso. Gli episodi ricostruiti dagli inquirenti raccontano un’escalation di violenza psicologica e fisica che ha reso la vita della donna un inferno domestico. L’ultimo episodio, avvenuto il 9 maggio, è stato particolarmente brutale: secondo quanto riferito dalla vittima, il giovane avrebbe obbligato la madre a rinchiudersi in camera perché voleva consumare un rapporto sessuale con la propria fidanzata. Poco dopo sarebbe entrato nella stanza, aggredendola con calci e pugni per futili motivi, procurandole gravi lesioni: trauma cranico, ecchimosi al viso, dolori diffusi a spalla, polso e ginocchio.

Non si è trattato di un episodio isolato. Già il 3 febbraio, secondo quanto documentato, il giovane avrebbe afferrato la madre per il collo stringendo la presa, mentre alla fine di aprile l’avrebbe colpita con un bastone, fuggendo subito dopo. In diverse occasioni, l’avrebbe insultata pesantemente, dicendo di volerla ammazzare.

Durante gli scatti d’ira, il 23enne non si limitava alla violenza verbale. Ha più volte distrutto mobili, porte, televisori, computer, trasformando la casa in un campo di battaglia. In un caso specifico, dopo averle richiesto del denaro – appena 15 euro – e ricevuto un rifiuto, ha aumentato il volume della musica e ha cominciato a colpire furiosamente il tavolo, reagendo con una furia incontrollata quando la madre lo ha invitato ad abbassare il tono. Da lì l’aggressione fisica, con calci e pugni su tuto il corpo, e la sottrazione del cellulare, nel tentativo di impedirle di chiedere aiuto. Già in passato, nel 2019, la donna aveva denunciato il figlio – allora minorenne – per maltrattamenti. Quel procedimento si era concluso con una condanna a due anni di reclusione.