La casa dei ‘Fratelli’ in vendita: "Un errore, è nostra da decenni"

Il consigliere di FdI, Gioenzo Renzi, contesta la cessione dell’immobile che si trova in centro storico "La Fondazione del partito lo vuole mettere a reddito, mentre a Rimini non abbiamo una sede" .

La casa dei ‘Fratelli’ in vendita: "Un errore, è nostra da decenni"

La casa dei ‘Fratelli’ in vendita: "Un errore, è nostra da decenni"

"Quella è stata la casa del partito per decenni, non va venduta". A mettersi di traverso nei confronti della Fondazione che gestisce i beni immobili del partito Fratelli d’Italia a livello nazionale, è Gioenzo Renzi, anima storica della destra in città.

La palazzina è una casa risalente al dopoguerra in via Bastioni settentrionali, davanti alle mura federiciane. E’ qui che nel 1987, Renzi colse l’occasione per dare al partito, l’allora Msi, una casa anche a Rimini. La sede seguì l’evoluzione della destra, raccogliendo, dopo l’Msi, gli iscritti di Alleanza nazionale, del Pdl quando ci fu la storica fusione, ed infine di Fdi. Ma oggi la Fondazione che gestisce i beni del primo partito in Italia, vuole ‘mettere a reddito’ l’edificio, vendendolo. "Per me è un errore – ribatte Renzi -. Innanzitutto quella è la casa per la destra a Rimini. E’ stata acquistata anche grazie agli iscritti che hanno pagato all’epoca una parte della spesa. E’ sempre qui che per tanto tempo ci si è riuniti, pensando in prima persona alla manutenzione del bene, spendendo denaro per la sistemazione dell’immobile. Inoltre mi pare assurdo che oggi la si voglia vendere quando, se sistemata, potrebbe diventare la sede di Fratelli d’Italia, quella sede che oggi non c’è". Per il consigliere siamo al paradosso. Oggi FdI in provincia può contare su due parlamentari, la senatrice Spinelli e la deputata Colombo, sondaggi in salita e centinaia di tessere solo negli ultimi mesi, ma "non c’è una sede a Rimini". Allo stesso tempo quella casa su cui ancor oggi si legge Alleanza nazionale sulla porta, resta abbandonata. Piove dal tetto, con bidoni a terra per limitare i danni e infissi traballanti. Non c’è riscaldamento. Ma è pur sempre la casa della destra, dice Renzi. "Nel 1987 fu un’occasione. Costava 75 milioni di lire. Grazie all’amicizia che mi legava ad Almirante, l’allora segretario del Msi fece in modo che avessimo le cambiali per acquistare l’immobile. Ma i soldi per l’Iva non c’erano. Così fummo noi a metterci circa 13 milioni di lire. Per decenni ho pensato anche alla manutenzione. Poi, un giorno, la fondazione ci ha chiesto l’affitto". Inutile dire che Renzi si è sempre opposto sentendo quel posto anche suo. Ma le continue richieste di pagamento del canone hanno portato il consigliere e gli iscritti fuori dall’immobile nel 2018. Negli ultimi anni la casetta della destra è rimasta sfitta, senza attenzioni. Ma la vera beffa doveva ancora arrivare. "Oggi mi dicono che l’immobile va venduto. Io non sono d’accordo".

Andrea Oliva