La casa della salute ‘resta’ a San Lorenzo

La giunta fa dietrofront e salva il vecchio piano. L’assessore Garulli: "Non vogliamo rischiare di perdere i fondi del Pnrr"

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La prima casa della comunità sorgerà a San Lorenzo sulle ceneri della ex scuola di via Pavia. A dirlo sono l’assessore alla Sanità, Gianluca Garulli, e la sindaca Daniela Angelini. Rispetto a quanto comunicato il 17 settembre scorso dalla stessa amministrazione cambiano le condizioni che avevano portato il Comune a precisare che la prima ‘casa’ sarebbe stata realizzata a fianco del Ceccarini, nei locali della ex Dermatologia. Cos’è cambiato? In questi ultimi giorni si è conclusa la relazione riguardo all’ipotesi di realizzazione di una casa della comunità (o casa della salute) a fianco dell’ospedale, un’indagine tecnico-amministrativa avviata su richiesta della stessa Ausl, spiegano dal municipio. "Procedendo avremmo rischiato di perdere il finanziamento del Pnrr legato al progetto di via Pavia. Non intendiamo correre questo rischio". Dunque il progetto per una struttura sanitaria a San Lorenzo, come previsto dalla precedente amministrazione, va avanti. L’attuale giunta, con l’assessore Simone Imola ai Lavori pubblici, ha già avviato l’iter per la demolizione dell’edificio di viale Pavia, da approvare in consiglio entro Natale. La struttura sanitaria andrà realizzata entro il 2026. Questa non è la soluzione ideale per l’attuale giunta. "Una collocazione non ottimale – spiega Garulli – perché distante dall’ospedale e troppo vicina, circa un chilometro, a quella di Coriano. Rischiamo un doppione. Ma sarebbe irresponsabile perdere il finanziamento da 1,6 milioni di euro".

Ciò non significa che l’idea di una struttura a fianco del Ceccarini sia defunta. Per la giunta resta l’ipotesi migliore ed è per questo che sindaco e assessori continueranno a lavorare per concretizzare questa possibilità e dare alla città una seconda Casa di comunità. "La grave carenza di personale medico e infermieristico mi fa ritenere che la migliore collocazione sia quella a lato dell’ospedale" sottolinea Garulli.

Non sarà semplice costruire una seconda struttura visto che la norma che diede i natali alle case della salute dieci anni fa ne prevedeva una sola per realtà fino a 50mila abitanti, e Riccione ne conta circa 36mila. Poi ci sono i fondi da intercettare, su cui in municipio sono già al lavoro. La giunta intende ora spiegare ai residenti di San Lorenzo come stanno le cose e lo farà con un incontro il 7 novembre alle 21 nella sala di quartiere di via Bergamo. A questo punto l’attenzione si focalizza sui contenuti, ovvero le funzioni della ‘casa’ da costruire a San Lorenzo, ragionando anche nell’ottica di una integrazione con quella di Coriano e le altre strutture sanitarie esistenti.

Andrea Oliva