di Giuseppe Di Matteo
La danza ce l’ha nel sangue. E nonostante la giovane età, 16 anni, Noemi Canini, ballerina riminese, si è già tolta non poche soddisfazioni. L’ultima qualche giorno fa al teatro Galli di Rimini, dove ha partecipato alla terza edizione del Concorso internazionale di danza dedicato a Rudolf Nureyev. E ha lasciato la sua impronta, aggiudicandosi una borsa di studio al Conservatoire National Superieur de Musique et Danse di Parigi. Solo un anno prima aveva invece vinto il Premio Espoir (categoria studenti). Insomma, è una che ci sa fare. "Sono felicissima – racconta Noemi, che attualmente frequenta il liceo scientifico Serpieri di Viserba –. Partecipare al concorso è stato un modo per ’conoscere’ Nureyev. Essere seguita da etoile tanto importanti e prestigiose è stato il premio più grande. Il resto è la classica ciliegina sulla torta". E la torta, per Noemi, è un futuro che si preannuncia radioso.
Quando nasce la tua passione per la danza?
"Ho cominciato da piccolina, avevo tre anni e mezzo. Mia mamma, che insegna pattinaggio, mi ha fatto fare subito un po’ di danza per ‘aggraziarmi’ un po’. Voleva che diventassi una pattinatrice. Poi, per una serie di circostanze, le cose sono andate diversamente. Ora la danza fa parte della mia vita. E mi rende felice".
E la mamma come l’ha presa?
"Inizialmente le dispiaceva che non continuassi a pattinare. Poi mi ha incoraggiata".
Come sei arrivata a gareggiare per il concorso?
"Devo molto alla mia scuola di danza, la Aulòs Danza di Rimini. È stata la mia direttrice a segnalarmi, poi ovviamente ho dovuto passare le selezioni. Ma la scuola mi ha insegnato soprattutto che tutto può succedere. Perché succeda, però, bisogna impegnarsi molto".
E ora Parigi...
"Sì, e sono molto emozionata. Sarà una settimana intensissima. Da settembre sarò inoltre a Bordeaux, alla Jude Mikhalev Ballet Accademy per un anno di perfezionamento. Un’occasione per crescere ancora".
Cosa ti ha insegnato un mito come Noureev?
"Nureyevè stato un grandissimo. Uno che eccelleva in ogni cosa e che non si è mai tirato indietro. Un innovatore. Ecco, mi piacerebbe fare altrettanto, anche se so che la sfida è enorme".
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