
Parla Paolo Magnani, di ’Canapa e Salute’, dopo il Decreto Sicurezza che stoppa produzione e vendita
"Sono convinto che proibire la vendita di cannabis light, equiparandola alla droga, sia un grande errore. Non c’è alcuna risultanza scientifica sulla nocività della canapa. Io da anni nel mio negozio la vendo anche e soprattutto a scopo curativo".
Parla Paolo Magnani, 60 anni, titolare di ’Canapa e Salute’ di via Roma. Uno dei tre esercizi che a Rimini vendono cannabis light.
Settore, coltivatori compresi, che sembra essere messo a rischio dal recente varo del decreto sicurezza da parte del governo: un emendamento della maggioranza ha vietato commercio, lavorazione, esportazione di "foglie, infiorescenze e resine" e anche di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla canapa.
Un errore a suo avviso?
"Si fa di ogni erba un fascio – aggiunge Magnani –. Mi auguro che si faccia un passo indietro rispetto a questo divieto".
Da quanto è aperto il negozio?
"Dalll’aprile 2018, sto per ’compiere’ sette anni".
Che cosa commercia oltre alla canapa?
"Ovviamente soltanto cose legali. Ad esempio olii che importiamo dalla Spagna, dall’Olanda e altre nazioni. Anche questi, ci dicono i clienti, danno grandi benefici. Poi vendiamo semi da coltivazione, anche piante di pomodoro, origano, peperoni, per chi vuole coltivarli in proprio. E anche prodotti vegani, Insieme a fertilizzanti, terricci e attrezzature per la coltivazione".
Da dove vengono i clienti?
"Molti da Rimini, ma anche dalle Marche e dell’Emilia".
Ci sono anche turisti?
"Sì. I clienti migliori erano i russi, quando c’erano. Compravano canapa light, la pipa, erano molto curiosi. Da loro era proibito, mi spiegavano. Ma ci sono anche tedeschi, svizzeri, francesi".
Fasce di età?
"Pochi i 18enni, tanti tra i 40 e i 50. Tantissimi anziani".
Mario Gradara