"La droga non era nascosta nel porta ostie"

L’ex sacerdote chiarisce alcuni dettagli emersi dopo la perquisizione dei carabinieri. Sentenza a ottobre

È attesa per il prossimo 7 ottobre la sentenza per Angelina Soares De Souza, brasiliana di 43 anni, e l’ascolano Marco Traini, entrambi accusati di aver ceduto droga all’ex sacerdote Alberto Bastoni. Sono difesi dagli avvocati Gramenzi e Morganti. Ieri è stato proprio Bastoni a testimoniare, sollevando dubbi sulla perquisizione dei carabinieri: "La droga non era una teca porta ostie, ma una scatolina di metallo acquistata al mercatino" e le siringhe con tracce di sangue "non sono mie, come è strano che c’era un foglietto con alcuni numeri di telefono nella tasca del mio accappatoio in bagno, foglietto che io tenevo in studio". Bastoni non ha negato l’acquisto di 3 grammi di cocaina da Traini e altri sette dalla De Souza. "Quella di Traini l’ho consegnata spontaneamente ai carabinieri nella perquisizione del 28 maggio 2020; me l’ha venduta per circa 300 euro Traini che conoscevo da tempo e già altre volte me ne aveva data". Dopo questa perquisizione scoppiò lo scandalo e l’allora vescovo D’Ercole dispose l’allontanamento di "don Bastoni" dalla Diocesi. "Ero a pezzi, ho tentato il suicidio ma non ci sono riuscito. Ho sentito il bisogno di acquistare da Traini altra cocaina; poi la sera del 31 maggio ho contattato Angelina vedendo il suo numero in un sito di incontri. Non mi ha risposto. Mi ha richiamato lei la mattina dopo mentre stavo partendo per Città di Castello per disintossicarmi – ha detto Bastoni – mi ha invitato ad andare a casa sua, io non ero lucido e ho accettato. Non c’è stato nessun rapporto sessuale; abbiamo assunto droga, ognuno la sua" ha aggiunto l’ex sacerdote. "Lei poi mi ha proposto di acquistare altra cocaina e ho accettato. Quando sono uscito, c’erano i carabinieri".

p. erc.