La fiera internazionale Bere birre artigianali è un grande affare da veri intenditori

Secondo i dati di Coldiretti gli stabilimenti negli ultimi 10 anni sono triplicati in Italia raggiungendo la quota record di 1085 realtà. Il luppolo di casa nostra soddisfa solo il 40 per cento del fabbisogno.

La fiera internazionale  Bere birre artigianali  è un grande affare  da veri intenditori

La fiera internazionale Bere birre artigianali è un grande affare da veri intenditori

Fiumi di birra, ma non è tutta uguale. Alla fiera di Rimini, in occasione del Beer & Food Attraction fra gli stand spiccano alcuni birrifici artigianali della provincia che della birra di qualità hanno fatto un vero e proprio business. E non sarebbe una sorpresa: secondo i dati di Coldiretti i birrifici artigianali negli ultimi 10 anni sono triplicati in Italia raggiungendo l’anno scorso la quota record di 1085 realtà. Il comparto poi è destinato a macinare una crescita del 14,1 percento entro il 2027. Il giro d’affari totale, inoltre, supera i 38 miliardi. Cifre da capogiro ma c’è anche tanta attenzione al brand Made in Italy che deve fare di più. Il perché lo spiegano in Coldiretti "all’oggi il luppolo italiano soddisfa appena il 40 per cento del fabbisogno nazionale con circa 83mila tonnellate". Crak Brewery, azienda della provincia di Padova è il birrificio dell’anno 2023. Lo ha decretato la giuria della XVIII edizione del concorso di Unionbirrai che si è tenuto alla Fiera di Rimini. Per la provincia di Rimini riflettori puntati sui birrifici storici, come Birra Amarcord Spa che ha aperto i battenti nel 1997 e Baldoria che con il birrificio agricolo Beha si pregia di una lodevole filiera corta sulle colline di Rimini. Fra gli stand in fiera spuntano anche giovani imprese del settore capaci di superare le difficoltà causate della crisi sanitaria. "Noi abbiamo aperto nel 2019 adesso guardiamo oltre la crisi e alla pandemia, siamo in crescita e stiamo cercando nuovi contatti e distributori" a spiegarlo è Michele Del Vecchio che insieme al birraio Marco Brussolo ha fondato il birrificio artigianale Noiz a Santarcangelo di Romagna. Produzione sì ma si va oltre, perché alla fine i birrai amano allestire nei loro stabilimenti anche spazi dedicati per le conviviali bevute: "all’interno del birrificio abbiamo aperto una piccola "tap room"" racconta entusiasta Del Vecchio. Per una buona birra sono fondamentali anche gli aromi: castagne, canapa, scorze di bergamotto e ciliegie, ne esistono per tutti i gusti ed è meglio se sono a chilometro zero. Da Noiz però, spiega uno dei titolari "il luppolo d’aroma è principalmente americano, australiano, mentre i luppoli d’amaro classici provengono da Germania e Inghilterra". Anche gli investimenti contano molto per Del vecchio "partiremo con due birre nuove di fermentazione e abbiamo acquistato un nuova macchina per le lattine, è un step importante sul processo di confezionamento". Si fanno sentire le sofferenze finanziarie dovute al caro prezzi, nonostante gli interventi dell’esecutivo "le accise - continua Del Vecchio - anche se la riduzione è in atto da un po’ di tempo le paghiamo ancora, speriamo che arrivino aiuti ulteriori". E se la pandemia ha frenato molte start-up della birra, da Noiz le speranze sono le ultime a morire "siamo molto piccoli e abbiamo solo due dipendenti ma il giro d’affari sta crescendo, nel 2022 abbiamo prodotto 60mila litri di birra".

Andrea G. Cammarata