La Fondazione dell’Esercito "In elicottero da combattimento sul cielo di piazza del Popolo"

Il capitano Valerio Magrini, 33 anni, pilota riminese del 7° Reggimento Vega di Miramare sarà al comando di uno dei tre Mangusta che oggi eseguiranno l’inchino alla capitale.

La Fondazione dell’Esercito  "In elicottero da combattimento  sul cielo di piazza del Popolo"

La Fondazione dell’Esercito "In elicottero da combattimento sul cielo di piazza del Popolo"

di Beppe Boni

Non si sentirà il sibilo dei jet, ma l’incedere ritmico delle pale degli elicotteri in formazione nel cielo sopra il centro di Roma per celebrare il 162esimo anniversario della fondazione dell’esercito italiano. Uno dei piloti che eseguiranno l’inchino alla capitale è il capitano Valerio Magrini, 33 anni, riminese doc in forza al 7° Reggimento Vega di Miramare di Rimini, reparto di volo dell’Esercito integrato nella Brigata aeromobile Friuli che ha sede a Bologna e Forlì.

Capitano, volerete sopra la città?

"Negli ultimi 12 anni la festa dell’Esercito si è tenuta a Tor di Quinto e averla portata nel centro di Roma è un evento unico che ci rende orgogliosi".

Voi elicotteristi che farete?

"Insieme ad un collega conduco uno dei tre AW 129 Mangusta che sorvoleranno a bassa quota la città fino a Piazza del Popolo".

Come avviene il saluto?

"Voleremo in una formazione stretta da tre elicotteri ad una distanza di circa dieci metri, o anche meno secondo le condizioni meteo, l’uno dall’altro. Arriveremo a Piazza del Popolo, poi ad una altezza di 150-300 metri ci fermeremo in hovering, cioè in volo stazionario, facendo oscillare la parte anteriore del velivolo su e giù a titolo di saluto, come se il velivolo galleggiasse nell’aria".

Un volo in città a così bassa quota che difficoltà comporta?

"Un volo del genere in area urbana prevede massima attenzione e normalmente non è contemplato per motivi di sicurezza, ma noi siamo addestrati anche a questo. Nulla è lasciato al caso".

Che tipo di elicotteri sono?

"Si tratta di macchine molto duttili, utilizzabili con diversi compiti, fra cui scorta ed esplorazione. A bordo operano due piloti con compiti differenziati. I Mangusta sono concepiti per operare in condizioni ostili".

Di che armamenti dispone il Mangusta?

"E’ armato con un cannone da 20mm a tre canne rotanti. Ha diverse configurazioni in base alla missione prevista e impiega anche missili guidati a fibra ottica Spike fino a 8 km. E’ dotato di un sistema di puntamento a raggi infrarossi e intensificatori di luce quindi può operare di giorno e di notte".

La dote imprescindibile di un pilota di elicottero?

"Questi velivoli sono dotati di una tecnologia altamente sofisticata, ma il pilota deve essere sempre pronto ad ogni evenienza dove l’elemento umano è fondamentale. Ma anche su questo aspetto siamo perfettamente preparati".

Come ha deciso di diventare pilota?

"Io sono nato a Rimini e già alle scuole medie ero affascinato dagli elicotteri che vedevo decollare dall’aeroporto militare. Sarà il mio mestiere promisi a me stesso. Entrai all’Accademia militare di Modena e successivamente feci il corso da pilota. Un sogno realizzato".

Il 7° Vega oltre alle missioni all’estero e ai compiti di sicurezza nazionale partecipa anche a missioni civili?

"Come altri reparti siamo pronti ad intervenire, fra le altre cose, anche in caso di calamità naturali e di supporto ad operazioni anti incendio. Siamo sempre operativi per qualsiasi emergenza 24 ore su 24".