
Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad
"Poche città come Rimini hanno saputo tenere le porte aperte alla libertà e alla curiosità". A dirlo è il sindaco Jamil Sadegholvaad, durante la presentazione del Piano di inclusione, il lavoro che ha portato all’elaborazione di linee guida e strategie per l’inclusività e a contrasto dell’isolamento. "Il progetto si intitola Gente di Rimini, ma prima di ognuna delle azioni c’è una condizione: Rimini ha sempre incluso chiunque – continua il sindaco –. Con alle spalle il suo bello e il suo brutto. L’inclusione passa prima di tutto dalla volontà di riconoscersi in un contesto geografico". Un discorso, quello di Sadegholvaad, che non ha toccato il tema dell’immigrazione e il modo in cui viene affrontata in Italia, dall’una all’altra parte della politica. "Non si può restare sulla superficie degli slogan, delle strumentalizzazioni o delle tifoserie – riprende il primo cittadino –. Il tema dell’immigrazione è uno dei fatti più rilevanti degli ultimi 30 anni, nel senso che sta cambiando il mondo. Da una parte è da respingere l’approccio esclusivamente repressivo di una certa parte politica; dall’altra è altrettanto da rifiutare l’accostarsi al problema con la leggerezza del ’facciamo entrare tutti’". Entrambe letture fuori dalla realtà per Sadegholvaad, a cui occorrerebbe preferire un maggiore pragmatismo. "Significa cominciare da una affermazione: per sentirsi gente di Rimini o d’Italia si è disposti ad accogliere le regole, i diritti e i doveri che stanno alla base della nostra democrazia? Ogni altra lettura o giustificazione per chi non accoglie questo spirito è solo sociologia da quattro soldi".
L’intervento del sindaco è stato accompagnato a quello dell’assessore Kristian Gianfreda e dell’assessora regionale al welfare Isabella Conti; nella presentazione del progetto quadriennale che mira a creare le condizioni di autonomia e partecipazione per tutte le persone, in particolare quelle in situazione di marginalità. "Gente di Rimini popone i suoi progetti cercando di supportare le famiglie, le scuole, i luoghi di relazione e chi ogni giorno si fa carico dei problemi degli altri – conclude Sadegholvaad – cercando di dare una risposta in termini non assistenziali ma di comunità intera"
Federico Tommasini