
Soci Coop per la Palestina
"Cambio supermercato". La deputata riccionese di Fratelli d’Italia, Beatriz Colombo, ha deciso di dire addio a Coop. Una decisione maturata non per la qualità dei prodotti, il servizio o qualsiasi altra motivazione che un cliente potrebbe usare per giustificare la propria scelta. No, alla base dell’addio a Coop c’è la "politica" che sta facendo l’azienda, decidendo di non commercializzare i prodotti israeliani, e al contrario proporre la Gaza cola. "Dopo anni di fiducia come cliente Coop - premette Colombo -, mi trovo costretta a prendere una decisione chiara: cambiare supermercato. La scelta di rimuovere alcuni prodotti israeliani dagli scaffali e promuovere la cosiddetta ‘Gaza Cola’ non è una semplice strategia commerciale, ma una vera e propria presa di posizione politica. Se oggi la Coop decide di fare politica sugli scaffali, allora da cittadina e parlamentare mi sento libera di scegliere altrove, orientandomi non più sulla base dei prodotti, ma a questo punto della politica". La politica irrompe al supermercato, tra le corsie. La devastazione e le morti nella striscia di Gaza diventano argomento anche nella scelta dei prodotti sugli scaffali. Per la deputata di Fdi è semplicemente "inaccettabile che un’insegna storica del nostro Paese utilizzi il proprio spazio commerciale per schierarsi in modo così netto su un conflitto drammatico e complesso, alimentando divisioni anziché promuovere coesione. Da oggi non farò più la spesa alla Coop 3.0 dell’Emilia-Romagna. Chi sceglie di fare politica, deve anche accettare che i cittadini scelgano di non condividere le loro posizioni scegliendo altro".
Coop Alleanza 3.0 non si è nascosta, precisando nei giorni scorsi il perché della propria decisione. "La posizione di Coop Alleanza 3.0 su ciò che sta avvenendo in Medio Oriente è nota da tempo – ha scritto -. Non può rimanere indifferente davanti alle violenze in corso nella Striscia di Gaza e la Cooperativa è da sempre e senza esitazione al fianco di tutte le forze - Enti, Istituzioni e Associazioni - unite nel chiedere l’immediata cessazione delle operazioni militari". Non solo: "Altrettanto ferma è la condanna verso il blocco degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni civili della Striscia proclamato dal Governo israeliano. Le escalation di queste ultime settimane hanno spinto Coop Alleanza 3.0 a dare un segnale e a decidere di rimuovere dai suoi scaffali alcune referenze di arachidi e di salsa Tahina, prodotte in Israele, e gli articoli a marchio Sodastream". Per i prodotti che escono dal carrello ve n’è uno che entra, la Gaza Cola inserita nell’assortimento di EasyCoop, il servizio di spesa online. "Questa bevanda è l’espressione di un progetto al 100% di proprietà palestinese che, con il ricavato delle vendite delle lattine, contribuirà alla ricostruzione di un ospedale nella Striscia". La Gaza cola resta indigesta alla deputata di Fdi, ma potrebbe avere catturato l’attenzione di altri clienti. A Beatriz Colombo replicano i giovani musulmani di Rimini.
L’atto di Coop alleanza, con l’eliminazione dei prodotti in arrivo da Israele, "è un gesto politico di boicottaggio - sottolineano i giovani musulmani -, si faceva ai tempi del sud Africa quando praticava l’apartheid. Crediamo sia doveroso farlo anche per qualsiasi Stato che si rende responsabile a livello istituzionale di crimini contro l’umanità. In moltissimi comunque hanno apprezzato, il boicottaggio è una forma di lotta non-violenta popolare e democratica, tutti possono farlo e possono influenzare molto sul comportamento di aziende anche multinazionali". Infine: "L’invito che rivolgiamo a tutta la cittadinanza riminese è di sostenere queste scelte coraggiose facendo acquisti presso i supermercati a marchio Coop".
Andrea Oliva