La maxi truffa del diesel. L’ombra della camorra sulla banda del carburante

Miscelavano kerosene per poi venderlo come gasolio: hanno ’truccato’ un milione di litri. Tra i 46 indagati diversi sono già stati condannati per infiltrazioni mafiose nel Riminese

Rimini, 25 settembre 2023 –  Un milione di litri di diesel ‘truccato’ venduto nelle pompe bianche di tutta Italia nel giro di quattro anni.

Questo l’imponente giro di affari messo in piedi dall’organizzazione criminale sgominata dal comando provinciale della Guardia di finanza di Rimini attraverso l’operazione ’Steal oil’, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 46 persone.

Sono accusate di associazione a delinquere, intestazione fittizia di società, tentata truffa ai danni dello Stato attraverso la richiesta di finanziamenti pubblici dei fondi Feasr (con bandi della Regione Umbria), ricettazione, contrabbando internazionale di olii minerali e frode commerciale.

Operazione Steal Oil della Guardia di Finanza di Rimini: scoperta una maxi truffa del diesel
Operazione Steal Oil della Guardia di Finanza di Rimini: scoperta una maxi truffa del diesel

Il kerosene usato per truccare il gasolio proveniva da un oleodotto di una base Nato in Belgio, da dov’era stato rubato da specialisti dei furti su commissione nel 2019. L’organizzazione era riuscita ad importarne in Italia circa 900mila litri spacciandolo per bitume destinato ad aziende greche e riuscendo in questo modo ad aggirare i controlli. Un affare particolarmente lucroso, che potrebbe – secondo gli inquirenti – aver attirato l’attenzione della criminalità organizzata.

Nell’elenco degli indagati, che comprende 11 residenti in provincia di Rimini, figurano infatti anche sei persone ‘in odore’ di camorra, già condannate in primo grado nell’ambito dell’operazione ‘Mirror’ sulle infiltrazioni mafiose in Riviera. Alcuni di loro sono rimasti coinvolti anche in altre importanti operazioni contro la malavita, come ‘Criminal Minds’ e ‘Hammer’.

Tra i sei figura anche un 69enne anconetano residente a Rimini e un 66enne della provincia di Latina che – secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle - sarebbero state le ’menti’ dell’operazione di importazione illecita del kerosene in Italia, coloro che si sarebbero poi occupati della miscelazione in un deposito di Aprilia, nel Lazio, e successivamente della distribuzione in stazioni di servizio in tutto il territorio italiano.

Nei confronti del 69enne pendeva già un provvedimento di confisca del valore di 35 milioni al quale, grazie alle indagini dei finanzieri, è stato possibile dare esecuzione, mettendo i sigilli alle quote e ai beni intestati a 4 società, tra cui un appartamento sul lago di Endine, 10 auto, orologi di lusso (nella foto) gioielli, diamanti e pellicce.

Sequestrata anche una villa su quattro piani a Santarcangelo, due vigneti e vari fabbricati sparsi tra Rimini, Bergamo, Latina e Roma.