
San Clemente
Dalla costa alle colline. Quello a cui si sta assistendo è un processo inverso rispetto a quello ormai storico che ha portato per decenni i giovani a cercare il proprio futuro nei comuni della costa dove lo sviluppo economico legato al comparto turistico galoppava. Oggi i ragazzi, le ragazze e le giovani coppie, devono fare i conti con il portafogli, e vivere a ridosso della costa o nel centro storico di Rimini sta diventando proibitivo. Si possono spiegare così i dati che emergono dal report demografico della Regione, relativi alla realtà della provincia di Rimini. A crescere con maggior forza nel 2024 rispetto all’anno precedente, sono stati i comuni con popolazione al di sotto dei 5mila abitanti. Nella nostra realtà provinciale significa spostarsi nelle vallate, a partire dalla Valconca dove l’incremento è più sentito, proseguiendo in Valmarecchia. Se nell’intera Provincia il numero dei residenti è cresciuto in un solo anno di appena 19 unità, rimane evidente come vi sia stato uno spostamento della popolazione verso le colline. Sono infatti i comuni al di sotto dei 5mila residenti a crescere di più con 160 abitanti. Anche quelli un poco più grandi, ovvero compresi tra 5mila e 10mila residenti hanno visto incrementare la popolazione di 45 unità. Un trend che tende a invertirsi man mano che il Comune aumenta di grandezza e si avvicina alla costa. Infatti se i residenti a Rimini sono cresciuti di appena 4 unità, è negli altri comuni costieri più grandi, con popolazione tra 20mila e 50mila abitanti che si è vista la maggior diminuzione. In queste realtà, tra cui possiamo inserire Bellaria, Cattolica, Riccione e Santarcangelo, la perdita di residenti è stata nel complesso di 191 abitanti, quasi del tutto da attribuire alla realtà riccionese come riportato nel report regionale.
"In buona sostanza - spiega l’assessora Anna Montini -, il 2024 per la demografia della provincia di Rimini registra qualche segnale nuovo. Il primo è un ritorno alla crescita dei comuni sotto i 5mila abitanti, il secondo una lieve contrazione demografica dei Comuni nella fascia dai 20mila ai 50mila abitanti. Le spiegazioni possono essere diverse ma quella delle difficoltà a trovare casa o comunque di affitti più alti nei comuni lungo la linea di costa probabilmente spinge più cittadini e famiglie a cercare residenza nei Comuni più interni". Eccone alcune prove. "Vediamo due dati: ‘Il comune con la quota più bassa di grandi anziani (75 anni e oltre) è Montescudo-Montecolombo in provincia di Rimini con l’8,3%...". Questo dice il report regionale citato dall’assessora.
Mentre i comuni costieri con i loro affitti brevi destinati a turisti, i canoni di locazione a lungo termine schizzati alle stelle come anche i prezzi delle prime case, divengono ‘ostili’ per le giovani coppie, in collina si trovano opportunità e luoghi dove vivere con gli stipendi odierni.
"A livello regionale - riprende l’assessora Montini - i minorenni rappresentano il 14,7% della popolazione, il valore massimo (18,2%) si riscontra nel comune di San Clemente in provincia di Rimini’. Come dire: le famiglie più giovani e le coppie con figli minorenni decidono oggi di risiedere con maggiore frequenza nei paesi in collina. E’ chiaro che le indicazioni del Report 2024 devono essere confermate su un periodo temporale più vasto ma già si nota qualche mutazione sociale. Il riequilibrio territoriale. Fra aree urbanizzate e aree meno, è la grande sfida per il futuro di ogni Paese e di ogni Continente e questo vale anche per le migrazioni interne a ogni provincia. Le difficoltà economiche, il tema della casa, i servizi primari stanno già cambiando la società italiana. Compito della politica e della classe dirigente tutta è quello di governare questi processi con conoscenze e pianificazioni strategiche. Non subirli".
Andrea Oliva