La minoranza compatta chiede ufficialmente ad Alessandro Belluzzi le dimissioni da assessore al turismo. Dopo le dichiarazioni al vetricolo contro Beluzzi, lunedì al consiglio comunale di Cattolica è stata depositata la mozione di sfiducia verso l’assessore e vicesindaco. L’ha presentata Silvia Pozzoli, consigliera del Movimento 5 stelle, "a nome di tutta la minoranza" (Ms5, Siamo Cattolica, Fratelli d’Italia, Alleanza Civica e Lega). "Dai dati emersi – recita la mozione – si registra a Cattolica una rilevante riduzione di presenze turistiche nel mese di agosto, pari al -4,4% in rapporto ai livelli pre-pandemici dell’anno 2019". Dati "piuttosto negativi rispetto ai dati degli altri comuni costieri, che riportano un risultato migliore di Cattolica in confronto al 2019". Inoltre "si registra il calo anche sul fronte del numero delle presenze di stranieri, pari a -2,7%, nonostante le altre città in regione registrino un aumento". Cattolica è andata male non solo ad agosto. "I dati totali dei primi 8 mesi dell’anno registrano a Cattolica un 18,3% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. È Il risultato peggiore tra tutte le città della Romagna. Alla luce dei dati, l’azione politico del vicesindaco si è dimostrata inefficace, inadeguata e non all’altezza del ruolo ricoperto. Riteniamo che il vicesindaco e assessore Alessandro Belluzzi debba lasciare la delega al turismo il prima possibile". La mozione sarà discussa e votata nel consiglio comunale dell 5 novembre. E Belluzzi, per ora, non commenta.
"Il nostro non vuole essere un attacco personale a Belluzzi, ma i risultati parlano da soli e non ci si può più nascondere dietro a fallimenti politici evidenti – spiega la Pozzoli – È tempo per Belluzzi di fare un passo indietro e lasciare spazio a una figura più competente e preparata, per un settore cruciale per città". Intanto è già partito il dibattito sulla promozione turistica e sul piano di rilancio per il 2025: "Servono altre strategie per fiere e promozione – attacca Giovanni Ruggeri di Confartigianato – in particolare per i mercati straniero. Dobbiamo focalizzare la nostra attenzione su determinate regioni italiani e su alcuni paesi esteri, a partire dalla Germania. Rimbocchiamoi le maniche e lavoriamo tutti insieme a nuove strategie. Vanno bene le fiere, però quelle istituzionali non pagano più" in termini di promozione.
Luca Pizzagalli