La nuova ondata di arrivi In un anno raddoppiato il numero dei profughi: ora sono 568 in provincia

Il prefetto scrive ai sindaci per cercare altre strutture di accoglienza. Il Comune di Rimini: "Non vogliamo più rifugiati negli alberghi". .

La nuova ondata di arrivi  In un anno raddoppiato  il numero dei profughi:  ora sono 568 in provincia

La nuova ondata di arrivi In un anno raddoppiato il numero dei profughi: ora sono 568 in provincia

Oltre un centinaio di nuovi arrivi da gennaio. E rispetto a un anno fa, nel Riminese è quasi raddoppiato il numero dei profughi accolti. Attualmente quelli ospitati nei centri di accoglienza della nostra provincia, provenienti da vari paesi dell’Africa (soprattutto) e del Medio Oriente, sono 568. Nell’aprile 2022 risultavano 390, ma alla fine dello scorso anno il numero dei profughi accolti era già salito a 456. E da gennaio a oggi ne sono arrivati altri 112. Sta invece calando progressivamente il numero di profughi ucraini ospitati nei centri di accoglienza e nelle varie strutture messe a disposizione da enti e associazioni. Se un anno fa erano 372, a fine dicembre il numero era sceso a 266 e attualmente gli ucraini ospitati presso le strutture di accoglienza sono 218. Naturalmente sono molti di più i profughi ucraini che in questo momento vivono nel Riminese: poco meno di 2mila, secondo le stime. Ma molti di loro hanno trovato sistemazione da amici e parenti, o in strutture trovate grazie agli ucraini che abitano qui da anni, tra cui quelli che hanno dato vita a Rimini all’associazione ’Doloni’.

La situazione dei rifugiati ucraini non preoccupa più di tanto, quella degli altri profughi sì. Perché gli arrivi, qui come nel resto d’Italia, si stanno moltiplicando. Servono al più presto altri centri d’accoglienza: quelli attuali non bastano. La Prefettura ha fatto un bando per trovare nel Riminese altre due strutture, da 50 posti l’una, gestite da associazioni ed enti. Come avevamo già anticipato su queste pagine, sono pervenute le proposte da parte di 7 soggetti, tra cui alcune realtà che operano - storicamente - con i profughi, come Papa Giovanni XXIII, la Caritas e altre cooperative sociali. Ma la Prefettura ha già scritto anche a tutti i sindaci del Riminese, chiedendo lorodi cercare sul territorio stabili adeguati all’accoglienza dei profughi. Si vuol evitare di ricorrere all’uso degli hotel. A riguardo, il Comune di Rimini ha già ribadito alla Prefettura di essere "contrario alla sistemazione dei profughi in hotel" e più in generale "in zona turistica", affinché non si ripetano tutti i problemi già visti negli anni passati, accompagnati da polemiche infinite.

Manuel Spadazzi

Lorenzo Muccioli