"E’ bravo, sa, ma potrebbe rendere di più": e così il giudizio si abbassa da "eccellente” a “superiore alla media. Non è successo ad uno studente, ma ad un militare che però non ha accettato quel giudizio ritenendolo ingiusto e viziato. Chi infatti lo aveva valutato avrebbe dovuto astenersi dal farlo perchè tra i due c’erano "non meglio precisati contrasti". E così il protagonista della storia, un caporale maggiore capo dell’Esercito in servizio a Rimini, si è prima opposto con un ricorso gerarchico chiedendo l’annullamento del rapporto che gli assegnava ‘solo’ un "superiore alla media" per circa metà del 2020, e poi al Tar dell’Emilia-Romagna domandando di annullare il rigetto della Direzione generale del personale militare del ricorso gerarchico. Ma anche qui è stato respinto.