RITA CELLI
Cronaca

La porchetta, piatto incoronato dal New York Times

Da tempo sulle nostre tavole è presente la porchetta. Un piatto veramente delizioso, e noi della Santa Filomena abbiamo deciso...

Un gruppo di studenti della scuola. Santa Filomena ha visitato il mercato del lunedì di San Giovanni in Marignano

Un gruppo di studenti della scuola. Santa Filomena ha visitato il mercato del lunedì di San Giovanni in Marignano

Da tempo sulle nostre tavole è presente la porchetta. Un piatto veramente delizioso, e noi della Santa Filomena abbiamo deciso di conoscerlo meglio, dalle origini. Abbiamo visitato il mercato del lunedì di San Giovanni in Marignano, ordinato, ricco di prodotti e profumi, con le sue numerose bancarelle variopinte fra cui quella di Baiata, con la sua insegna a caratteri rossi, che da tante generazioni produce e vende questo gustoso alimento. La porchetta è color caramello all’esterno, dove è più croccante, e più rosea all’interno, dove è più morbida. Ma da proviene la porchetta?

Deriva dal latino Porcus Trojanus, il maiale ripieno che i romani consumavano ritualmente per celebrare alleanze e matrimoni. Alla porchetta, per diventare tale, devono essere tolte ossa e zampe e poi aggiunte varie frattaglie, pepe, aglio, sale e erbe odorose tra cui il finocchio selvatico. Infine si ricrea la forma del maiale da cuocere su uno spiedo per 4 o 5 ore. Perfino il New York Times la mette nei top five dei migliori piatti mondiali. Pur se la porchetta viene dal centro Italia, la si trova nella zona di Rimini. Può essere consumata come secondo piatto o anche solo come appetitoso spuntino, sempre accompagnata dalla piadina romagnola o tra due fette di pane casereccio e da un bel bicchiere di Sangiovese. E ora assaggio… gnam.

Giulio Guidi, Delia Bucci IIA Angelica Andreatini, Gemma Bugli, Penelope Masiero IA