La proposta del sindaco: "Un patto trasversale per trasferire la moschea"

Sadegholvaad apre a un tavolo di lavoro con l’opposizione per spostare la sede dal centro storico e trovarne una adeguata compatibile con la sicurezza.

La proposta del sindaco: "Un patto trasversale per trasferire la moschea"

Interrogazione sull’emergenza moschea di corso Giovanni XXIII, presentata l’altra sera in consiglio da Gioenzo Renzi (FdI). Il quale ha messo in fila le note criticità: «lo spazio di 100 metri quadri è destinato catastalmente ad uso uffici, ma utilizzato come luogo di culto pubblico»

Un ’patto trasversale’ per spostasre finalmente la moschea dal centro storico. E’ la sorprendente controproposta del sindaco Jamil Sadehgolvaad all’ennessima interrogazione sull’emergenza moschea di corso Giovanni XXIII, presentata l’altra sera in consiglio da Gioenzo Renzi (FdI).

Il quale ha messo in fila le note criticità: "lo spazio di 100 metri quadri è destinato catastalmente ad uso uffici, ma utilizzato come luogo di culto pubblico: moschea, come confermato dalla targa ’Moschea di Rimini’ installata all’ingresso". Un edificio "inadeguato strutturalmente, per le superfici e i carichi dei solai, a contenere le centinaia di mussulmani che vi accedono da ogni parte della città e da fuori". La moschea "pregiudica pesantemente la vivibilità e il rispetto di regole nel quartiere, a causa della mancanza di parcheggi per auto, moto, cicli, con la conseguente occupazione di strade, passi carrai, marciapiedi". Ancora, "la partecipazione alla preghiera del venerdì e nel mese del ramadam di una moltitudine di frequentatori, che crea un pesante impatto sul quartiere". Renzi ricorda le ripetute petizioni con migliaia di firme di cittadini che da vent’anni chiedono il trasferimento della moschea. Infine, "Borgo Marina, un borgo storico della città, che non può essere ridotto ad un mero ghetto afro-asiatico, sempre più privo di identità, abbandonato dai Riminesi, nel quale non c’è integrazione, ma ghettizzazione".

"Ciò che si è verificato in questi anni a Borgo Marina è un esempio di mancata integrazione", ammette il sindaco. Che aggiunge: "tipica di tantissimi quartieri in Italia, così come in Europa e del mondo... A Borgo Marina ci sono cresciuto, è un quartiere che conosco e so come si è sviluppato... Probabilmente io sono stato il primo con un nome strano ad entrare alle scuole Ferrari, oggi a stragrande maggioranza frequentate da figli dei cittadini stranieri, con gli italiani che ‘scappano’ da quelle scuole". "Arrivo al tema del centro islamico – continua il sindaco –.

Ho vissuto i dieci anni da assessore alla sicurezza e alla polizia locale so quindi quanti esposti arrivati, poi sistematicamente inviati alle forze dell’ordine e che hanno scaturito decine di controlli che hanno dato riscontri per cui non c’era nulla da eccepire. Ma non sfuggo il tema: credo che quel centro islamico sia assolutamente inadeguato, per le esigenze sia di chi vive il quartiere, sia per chi frequenta il centro stesso. Tant’è che gli stessi responsabili del centro hanno espresso l’esigenza di spostarsi e trovare una nuova sede. Si sono fatte varie ipotesi, l’ultima fantasiosa del Grattacielo che non esito a definire una ‘patacata’, ma è evidente che il tema di una sede dignitosa per la città e per i fedeli sia un tema".

Quindi l’apertura: "Credo che se veramente vogliano arrivare a trovare una soluzione – prosegue Sadegholvaad – una strada possa essere quella di promuovere una sorta di patto trasversale, un gruppo di lavoro che possa accompagnare questa comunità alla ricerca di una nuova sede. Si può fare un patto per lavorare insieme nell’interesse di tutti? Io mi rendo disponibile".

"Accolgo la proposta del sindaco – la pronta risposta di Renzi – di un gruppo di lavoro trasversale per il trasferimento della moschea in una zona della città e in un immobile compatibili con il rispetto delle norme del Rue, igienico sanitarie e sicurezza. Chiedo il trasferimento della moschea per eliminare l’impatto ambientale di centinaia di frequentatori sul Borgo Marina che non può essere ridotto ad un ghetto afro-asiatico ma deve rigenerarsi e recuperare l’identità riminese (no alla ghettizzazione si all’integrazione)". Detto ciò, conclude Renzi, "non è comprensibile nè coerente il voto contrario del sindaco e della sua maggioranza alla mia mozione per le ragioni suddette".

Mario Gradara