di Manuel Spadazzi
I bivacchi. Lo spaccio di droga, "di giorno e di sera". E adesso le coltellate. La rissa di sabato scorso tra alcuni degli sbandati che si rifugiano al parco Cervi, sfociata nel sangue (colpito da vari fendenti, un marocchino è finito in ospedale) "dimostra che la situazione è fuori controllo".
Lo dicono in coro i residenti che vivono in zona, sempre più preoccupati dell’escalation di criminalità e degrado nel parco Cervi.
L’avvocato Piero Venturi abita in uno dei palazzi che affaccia sul parco, e già in passato era sceso in campo contro i problemi di sicurezza. "Purtroppo la situazione che abbiamo più volte denunciato e combattuto nel corso degli anni non è migliorata – dice – Lo spaccio continua a esserci, a tutte le ore. I pusher si muovono in monopattino, li vediamo mentre ’contrattano’ e cedono le dosi, anche di giorno. Ai miei familiari dico sempre di non passare mai dal parco, almeno alla sera. Il problema non è solo di noi residenti, ma dei tanti riminesi e dei turisti che lo frequentano. Servirebbe una presenza più costante delle forze dell’ordine, sia con le pattuglie sia a piedi e in bici".
Ne è convinto anche Andrea Musone, imprenditore e vicepresidente del Club Nautico: "Proprio sabato, intorno alle 21,30, abbiamo chiamato i carabinieri per avvertirli della presenza di persone violente al parco, che costituivano un potenziale rischio per chi passava di lì. Poi, poche ore dopo, è successo quello che è successo...". Il problema non è solo lo spaccio. "Ci sono bivacchi, si rischia di essere scippati o rapinati da certi balordi che si rifugiano nella zona". Per Venturi e Musone "andrebbe anche potenziata l’illuminazione: già quello sarebbe utile". Musone non solo vive in zona, ma è anche il proprietario di un terreno che si trova di fronte al parco, "e siamo pronti a riqualificarlo e ad aprire un chiosco bar. Sarebbe anche un presidio del parco. Ci stiamo confrontando con il Comune, ma prima è importante che il parco venga riqualificato".
Invoca "una postazione fissa delle forze dell’ordine in zona" l’avvocato Sandro Petrillo, che ammette: "Al parco Cervi non vado più e ho vietato a mia moglie e a mio figlio di andarci. È diventato troppo pericolos. Alla sera poi si fanno sempre brutti incontri". "Il parco Cervi merita più sicurezza – aggiunge Filippo Zilli, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che abita a due passi da lì – È necessario illuminarlo, presidiarlo, renderlo vivo. Vogliamo tutti sentirci più sicuri a casa nostra, non possiamo lasciare un luogo cosi importante in mano a sbandati e delinquenti".