La Regione: "Faremo noi le gare per le spiagge"

Sciopero balneare in Italia per mancata riforma concessioni. Bagnini protestano contro il governo, chiedono gare pubbliche per salvare imprese. Regione Emilia Romagna pronta a intervenire.

La Regione: "Faremo noi le gare per le spiagge"

Sciopero balneare in Italia per mancata riforma concessioni. Bagnini protestano contro il governo, chiedono gare pubbliche per salvare imprese. Regione Emilia Romagna pronta a intervenire.

Caos concessioni, ora i bagnini sventolano bandiera rossa... Domani, in tutta Italia, tanti titolari di stabilimento faranno il primo dei tre giorni di sciopero contro il governo, per la mancata riforma delle concessioni. Fino alle 9,30 niente ombrelloni e lettini. La mobilitazione è stata indetta dal Sib (il sindacato balneari di Confommercio) e dalla Fiba (la federazione balneari di Confesercenti). Qui di sciopero non se ne parla: quasi tutti i bagnini sono associati a Confartigianato e Oasi, che non hanno aderito alla mobilitazione. Ma la questione concessioni resta calda. Il tempo passa e sembrano inevitabili le gare per assegnare le attività di spiaggia. E adesso scende in campo la Regione.

"Il tempo delle promesse e delle chiacchiere è finito. Ora prendiamo noi in mano la situazione – assicura l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini – per portare i balneari verso un approdo sicuro. Ho già convocato i Comuni costieri e le associazioni di categoria dei balneari per fine agosto". Prima "era impossibile: siamo nel momento clou della stagione turistica". Corsini attacca il governo "che ha dimostrato la sua totale incompetenza prendendo in giro le imprese con false promesse".

La soluzione? Per Corsini è una sola: fare le gare pubbliche. "Vogliamo scrivere linee guida comuni per aiutare le amministrazioni a fare i bandi e salvare così il comparto balneare. Ci baseremo sul decreto Draghi, per risolvere una questione che riguarda oltre 1.500 imprese in Emilia Romagna. E dobbiamo farlo noi, perché questo governo non solo non ha fatto nulla, ma ha peggiorato la posizione dell’Italia in Europa". Tra tre mesi si vota per le regionali, ma Corsini assicura che il suo non è uno spot buono in vista della campagna elettorale. "Qui non si tratta di una questione elettorale, ma della pelle viva di persone che rischiano di perdere la loro impresa per l’incapacità del governo di mettere mano alla materia delle concessioni in modo serio e nel rispetto delle leggi. Ormai sono passati due anni da quando presentammo il nostro documento per dare un aiuto alla riforma. Un documento largamente condiviso con il territorio. Non siamo stati ascoltati. Ora faremo da soli per salvare i nostri imprenditori e le nostre spiagge".