
Dopo le indiscrezioni sul nuovo disegno di legge sull’attività venatoria il Comune attacca il ministro Lollobrigida: "Uno scenario assurdo".
La nuova legge sulla caccia ancora non c’è. Ma sono bastate le prime indiscrezioni sulla bozza a cui sta lavorando il governo, a scatenare le veementi reazioni delle associazioni ambientaliste e non solo. Nel mirino c’è l’ipotesi di aumentare le aree cacciabili, consentendo l’attività venatoria anche in spiagge, dune, foreste, e di togliere alcuni dei divieti presenti nell’attuale legge 157 del 1992 (che regola la caccia). "Quella del 1992 è una legge vetusta. Anche le forze politiche di opposizione hanno più volte richiesto di rivedere questa norma. Lo faremo con grande equilibrio – ha ribadito ieri il ministro Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione del rapporto sui crimini agroalimentari – garantendo l’ambiente prima di tutto, ma anche la possibilità e la legittimità di svolgere le attività previste dalla legge, inclusa quella venatoria". Il governo sta lavorando a un disegno di legge sulla caccia che sarà "collegato alla legge finanziaria", ha specificato il ministro.
Ma sono bastate le prime indiscrezioni a mettere in allarme i partiti di centrosinistra e le associazioni ambientaliste. Anche a Palazzo Garampi c’è forte preoccupazione, dopo "i numerosi articoli di stampa di ieri che riportano l’intenzione del governo di rivedere l’articolo 10 della legge sulla caccia, potendola esercitare nei territori e nelle foreste del demanio statale, regionale e degli enti pubblici in genere". "Secondo queste indiscrezioni – osserva il Comune di Rimini – si potrà cacciare anche in alcuni parchi pubblici, in spiaggia, magari accanto alle altalene. Sì, anche in spiaggia. Ci sarebbe da ridere se questa prospettiva non fosse purtroppo reale". Per l’amministrazione riminese "lo scenario racchiuso nel disegno di legge solleva tanti interrogativi profondi sulla sicurezza, sulla tutela della natura e anche sul buon senso, ribaltando la legge 157, per la protezione della fauna selvatica e il prelievo venatorio. Ci auguriamo che queste indiscrezioni vengano presto smentite dalle fonti ufficiali. Non possiamo credere alla possibilità di poter vedere i cacciatori girare indisturbati nelle spiagge del nostro Paese".
Le associazioni venatorie naturalmente, in attesa del testo definitivo (nulla è ancora stato deciso), vedono con favore la riforma sulla caccia. Una riforma, ha sottolineato ieri il ministro Lollobrigida, chiesta "dalla stragrande maggioranza delle Regioni, del mondo associativo, agricolo e anche da alcune associazioni ambientaliste".
Manuel Spadazzi