REDAZIONE RIMINI

La Riviera e il modello Rimini. Nuova vita per le ex colonie. La Regione: ora meno vincoli

Oltre duecento censite sulla costa, l’assessora Roberta Frisoni ha la delega alla ’rigenerazione’ "Iter più veloce per i lavori, obiettivo restyling nel caso di immobili dal valore storico e culturale" .

"Basta vincoli, snelliremo l’iter per la riqualificazione delle ex colonie. L’esperienza di Rimini sarà fondamentale per dare una svolta". È il biglietto da visita con il quale a metà dicembre si è presentata la neo assessora regionale a turismo, sport, commercio e demanio, Roberta Frisoni. Tra le sue numerose deleghe c’è anche ’rigenerazione alberghiera, delle colonie e dei waterfront’. Lungo la costa dell’Emilia-Romagna sono oltre duecento le colonie censite, in gran parte ancora oggi inutilizzate e abbandonate. "L’esperienza di Rimini mi ha insegnato che non sarà possibile una soluzione valida per tutte le oltre duecento colonie – l’avvertimento di Frisoni –, ma potranno essere individuate diverse tipologie di intervento e di azioni da intraprendere per supportare, velocizzare e snellire i processi di riqualificazione, con modelli replicabili magari in diverse realtà". Ma proprio a Rimini Frisoni, come assessore al demanio, insieme al sindaco Jamil Sadegholvaad, si è lasciata dietro un punto di riferimento importante. "Rimini procederà con l’esproprio e la demolizione dell’ex colonia Enel – spiega –. Ma questa azione non è proponibile per immobili che hanno un vero valore storico e testimoniale, su cui l’obiettivo dovrà essere quello di avviare veri progetti di riqualificazione".

Obiettivo comune dunque (risvegliare le ’belle addormentate’ dal letargo ultradecennale), ma percorsi necessariamente diversi. Quindi, niente repliche, né ’procedure fotocopia’.

Qual è la strada per un recupero atteso da decenni? "È evidente che ci sono molte condizioni diverse da valutare e da affrontare – dice l’assessora regionale –. Su questi presupposti si deve attivare, a mio avviso, il confronto e la collaborazione, con un lavoro organico e trasversale che coinvolgerà tutti gli attori del territorio e i diversi assessorati regionali in un grande impegno di squadra".

Mario Gradara