"La scuola non chiude In classe anche al sabato"

Bocciata dai dirigenti l’idea di non fare lezioni per risparmiare sul gas. Comune e Provincia pronti a impegnare più soldi per pagare gli aumenti

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Scuole chiuse al sabato per risparmiare sulla bolletta del gas? Non se ne parla proprio, ribattono dirigenti scolastici e amministrazione comunale. Il problema se lo è posto anche il Miur, ma dal ministero non sono arrivate indicazioni chiare, il ministro Bianchi si è appellato all’autonomia scolastica dei dirigenti. Così le decisioni potrebbero venire declinate a livello locale, ma la cosa viene vissuta con una certa freddezza anche da alcuni dirigenti scolastici. "I ragazzi arrivano da due anni difficili caratterizzati dalla Dad - premette la dirigente dell’Einaudi, Daniela Massimiliani -. Non si può pensare di farli stare a casa al sabato per risparmiare sul gas. Sono state scaricate addosso agli studenti le difficoltà dovute alla pandemia, adesso non gli si può scaricare addosso anche quelle dovute al caro energia. Se a livello nazionale si ritiene che l’intero Paese debba fermarsi per questa crisi energetica, allora si può valutare anche l’impatto sulla scuola. Ma se così non è, non capisco perché parlare di chiusure delle scuole".

Per altro gli stessi dirigenti dicono di avere le mani legate. Se è vero che la scuola ha la sua autonomia, è anche vero che "i passaggi per arrivare a stabilire un nuovo orario e soprattutto chiusure, non sono affatto scontati. Avevo provato un anno fa a portare all’attenzione del Consiglio di istituto l’ipotesi di un orario diverso che avrebbe comportato la chiusura della scuola al sabato. L’idea è stata bocciata. Sscelte di questo tipo non possono essere demandate a un singoli istituto, ma andrebbero concertate. Impensabile avere istituti aperti e chiusi in ordine sparso".

C’è un elemento da tenere in considerazione: chi paga le bollette. Da questo punto di vista il presidente della Provincia, Riziero Santi, ha già rassicurato i dirigenti spiegando che la Provincia, ente che ha proprietà delle strutture, ha messo in preventivo due milioni di euro in più per pagare le bollette. Se i prezzi non schizzeranno alle stelle dovrebbero bastare. Anche il Comune di Rimini vuole mettere le mani avanti sul tema risorse per pagare le bollette. "Noi abbiamo voluto fare una scelta precisa - spiega la vicesindaca di Rimini, Chiara Bellini -, andare avanti come in passato con la normale settimana di frequenza, pertanto anche al sabato. Faremo questo nei nidi e nelle materne. La nostra attenzione deve rimanere sui bambini e sui ragazzi. La didattica si fa a scuola. Su questi aspetti non si può pensare ai risparmi". Ma servono risorse per non farsi staccare il gas, soprattutto con regole anti Covid che obbligheranno tutti gli istituti a sperperare metri cubi di gas in nome del ricambio d’aria nelle classi. Su questo la dirigente Massimiliani se la cava con una battuta: "Ci dicono che per il caro energia dovremo stare al freddo? Beh, al freddo ci stavamo già con le classi da arieggiare".

Intanto il Comune ha fatto riunioni con tecnici e gli stessi dirigenti delle scuole dell’obbligo per evitare sprechi. Anche piccole cose, dalla sensibilizzazione a spegnere luci e tenere controllato il riscaldamento alle termovalvole ai caloriferi per non bruciare gas inutilmente. Anche per elementari e medie "il sabato sarà garantito - dice la vicesindaca -. Parlare oggi di chiusure e Dad al sabato è inaccettabile". I risparmi in alcune circostanze si possono davvero fare. "Dobbiamo anche tenere conto - spiega Lorella Camporesi dirigente alle Bertola - che già oggi ci sono diverse scuole elementari che hanno un orario ridotto e al sabato a scuola non ci vanno. Questo accade per le classi a tempo pieno e per una nuova ripartizione delle ore settimanali. Si tratta di scelte che hanno anticipato non solo il caro energia, ma anche la pandemia. Nel centro storico di Rimini, ad esempio, le Ferrari non fanno il sabato, decisione presa anni fa. Le Toti hanno solo due classi e pertanto alcuni piani del plesso potrebbero essere chiusi risparmiando sul riscaldamento. Anche in diverse scuole medie si sta andando nella direzione del sabato a casa. Ma per farlo serve una definizione con gli organi scolastici. Deciderlo oggi per i prossimi mesi non è possibile".

Andrea Oliva