"La sicurezza non può attendere"

Appello dell’onorevole Gnassi al neo ministro sulla sede della Questura: "Va fatta nell’ex caserma"

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La politica riminese va in pressing sul nuovo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il tema è quello della sicurezza. Ad aprire le danze ci ha pensato il sindaco Jamil Sadegholvaad, ricordando al titolare del Viminale la questione dei rinforzi permanenti, al primo posto nel "dossier Rimini". Ad alzare l’asticella ci pensa ora il suo precedessore, il neo deputato del Pd Andrea Gnassi. Che si prepara ad incontrare Piantendosi a Rimini il 9 novembre prossimo, in occasione dell’inaugurazione dell’attuale sede della Questura di piazzale Bornaccini. "Sono abituato a parlare con la concretezza, con i fatti che hanno cambiato in meglio il territorio riminese, con le scelte che ci hanno fatto crescere come comunità" premette Gnassi, prima di rivolgere il suo appello a Piantedosi. "Al capo della polizia e al ministro dell’Interno, che ho conosciuto come persona seria, porrò all’attenzione il dossier sicurezza della nostra Provincia, con tanto di foto di degrado e abbandono. Quella di piazzale Bornaccini non è e non può essere che una sede provvisoria, lo dice lo stesso Patto della Sicurezza sancito col ministero degli Interni. Rimini ha bisogno di uomini, mezzi, sedi di formazione per ogni corpo di polizia che, saltata la sede di via Ugo Bassi, deve trovare collocazione definitiva nella cittadella della sicurezza, all’ex Caserma Giulio Cesare", chiarisce Gnassi. "Come servitore dello Stato – aggiunge - mi aspetto che il ministro, con il lavoro congiunto di enti locali, Agenzia del Demanio, Prefettura e organi dello Stato, si adoperi perché la caserma non diventi un altro ‘bubbone’ che lo Stato regala alla comunità riminese". Gnassi chiama in causa anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i suoi ministri, ai quali fa gli auguri di buon lavoro. "L’esperienza sul campo, anni di lavoro e di amministrazione sui territori, ci hanno insegnato che il criterio che conta è valutare i fatti, le azioni concrete ed i risultati. Senza giudizi né tantomeno pregiudizi ideologici".

I nodi della sicurezza sono al centro anche di un intervento del Sap (Sindacato autonomo di polizia). Che si rivolge direttamente al sindaco Sadegholvaad. "La sua attenzione per la sicurezza ci rincuora e chiediamo a lui di prendersi carico di quelle problematiche, già proposte e ancora non risolte, sulle quali può direttamente intervenire – scrive il Sap -. Ad oggi mancano spazi in questura per gestire gli interventi riguardanti le fasce deboli, per accogliere gli utenti e per gestire le emergenze che negli ultimi periodi si sono rilevate non sottovalutabili e di assoluta necessità. Spazi che peraltro sono stati individuati nelle immediate vicinanze dell’attuale Questura e che, ad oggi, pare siano stati destinati ad altro utilizzo".