La via crucis della mobilità Statale 16: variante incagliata

L’assessore al territorio Roberta Frisoni lamenta "l’assenza di aggiornamenti" da parte del governo "Abbiamo presentato osservazioni per ridurre l’impatto e migliorare l’opera, ma tutto tace".

La via crucis della mobilità  Statale 16: variante incagliata

La via crucis della mobilità Statale 16: variante incagliata

Nuova Statale 16 di nuovo incagliata nella burocrazia: dal ministero uno strano silenzio. E’ in sintesi il ’messaggio in bottiglia’ che torna a lanciare l’assessore al territorio Roberta Frisoni, sul tema sempiterno della variante all’Adriatica. "Sulla variante alla Statale 16 fin dallo scorso anno – ricorda Frisoni – abbiamo presentato un dossier con corpose e puntuali osservazioni, per ridurne l’impatto sulle aziende agricole a indirizzare al meglio il traffico tra via Marecchiese e Spadarolo. Ma dal governo registriamo solo un silenzio prolugato: l’opera, che rientra nelle pianificazioni dell’Anas, è imbrigliata nella burocrazia e rischia di invecchiare ancora prima di partire".

"Si tratta di un intervento che segue un iter che ha radici ormai lontane nel tempo – continua Frisoni – e che l’amministrazione ha cercato di accompagnare per quanto (poco) di competenza nelle sue fasi di definizione, con l’obiettivo di far sì che tale opera, ritenuta di rilevanza strategica per l’accessibilità e lo sviluppo del territorio, potesse integrarsi al meglio nel tessuto urbano, rispondendo con maggior efficacia alle esigenze ambientali, di accessibilità, economiche". Da ricordare le ripetute levate di scudi di comitati e associazioni degli agricoltori preoccupati per la nuova arteria, che specie in zona nord potrebbe asfaltare parecchi campi. "Lo scorso anno il Comune ha presentato un dossier che raccoglie corpose e puntuali osservazioni sulla proposta di tracciato dopo il confronto ha avuto nel corso dei mesi con i cittadini, le realtà del territorio e le associazioni di categoria... proposte per correggere alcune criticità e attualizzare un’opera che, imbrigliata nelle maglie della burocrazia, rischia di diventare matura ancor prima di vedere la luce". Tra le richieste fatte al ministero: "ridurre l’impatto sulle aziende agricole, chiedendo ad Anas di evitare il più possibile frazionamenti delle aree e ridurre l’impatto degli scinvoli, prevedendo sottopassi riservati ai mezzi agricoli". Poi "snellire la raggiungibilità della Fiera e del casello autostradale Nord, credando un corridoio d’accesso prefenziale all’ingresso Ovest. E abbiamo chiesto di creare un raccordo tra la Marecchiese all’altezza di Spadarolo e la variante, per indirizzare i flussi di traffico sulla nuova arteria stradale". Ma per ora da Roma "solo silenzio".

Mario Gradara