L’accordo c’è, avanti con il bilancio

Maggioranza e opposizione trovano un compromesso sulle residenze fiscali non domiciliate

L’accordo c’è, avanti con il bilancio
L’accordo c’è, avanti con il bilancio

Dopo giorni di incontri e botta e risposta velenosi, maggioranza e opposizione fanno ’pace’ sulle residenze fiscali non domiciliate. Tanto da far proseguire, questa volta in maniera spedita, i lavori in Consiglio grande e generale sull’assestamento di bilancio. In seduta notturna, quella di lunedì, infatti, sono stati depositati due emendamenti frutto dell’accordo, relativi all’impegno di revisione di tutte le residenze atipiche attualmente previste e alla tempistiche di entrata in vigore e applicazione degli

articoli 10 e 11. In pratica non sarà possibile richiedere le residenze fiscali non domiciliate prima del 31 marzo 2024. Il cambio di rotta dell’andamento dei lavori è confermato dal fatto che nella seduta di ieri in Consiglio sono stati diversi gli emendamenti ritirati da parte dei gruppi di opposizione, mentre due emendamenti di Libera sono stati approvati all’unanimità. Non sono mancati però dibattiti e contrarietà espresse dalla minoranza su alcune proposte dell’esecutivo. Intanto, il segretario di Stato alle Finanze, Marco Gatti esprime soddisfazione per il dialogo e l’accordo raggiunto.

"Il risultato – dice il ministro sammarinese – ci permetterà di affrontare e conseguire nei prossimi mesi l’obiettivo strategico per San Marino dell’Accordo di associazione con l’Unione europea. Sono soddisfatto della mediazione che si è trovata". Nodo sciolto, ma in aula il dibattito sulla variazione di bilancio resta acceso. Emendamento dopo emendamento. Come quando si arriva all’articolo 20, quello legato alle manutenzioni degli asfalti, a cui sono presentati emendamenti soppressivi di Rete, Gruppo misto e Libera. "Avremmo voluto una spiegazione su questa proposta – motiva Vladimiro Selva di Libera – Si riporta che è giustificata per le conseguenze delle piogge di maggio scorso, che hanno provocato danni sui manti stradali, ma poi si fa una modifica non legata a una serie di interventi elencati". In sostanza, l’opposizione si dice perplessa e contesta l’articolo che "modifica la modalità con cui è possibile spendere soldi pubblici derogando alle norme ordinarie sugli appalti". Non solo, Emanuele Santi, Rete, incalza: "Questo articolo non centra nulla con il bilancio – dice – Siamo in fase pre-elettorale e non vorrei che sia solo un grimaldello per andare fuori da ogni legge sugli appalti e per asfaltare qualsiasi cosa, ‘basta la chiamata’".