Ladri di auto di lusso a Rimini: agivano senza scassinarle

Arrestata una banda specializzata che imperversava in Riviera: i malviventi stavano per portare via anche la jeep di Lucio Paesani

Il Jeep Cherokee che giovedì scorso i ladri hanno tentato di rubare in via Flaminia

Il Jeep Cherokee che giovedì scorso i ladri hanno tentato di rubare in via Flaminia

Rimini, 28 novembre 2021 - Per rubare un’auto gli bastavano meno di due minuti. Grazie ad un potentissimo disturbatore di frequenze (il cosiddetto ’jammer’), erano in grado di forzare le portiere come se nulla fosse e senza neppure far scattare l’allarme. I loro bersagli preferiti erano le auto di grossa cilindrata, soprattutto suv e fuoristrada di lusso. Ne avevano già rubate diversi, inclusa una Alfa Romeo Stelvio, tra Rimini e Riccione e forse anche in altre province sparse per l’Italia. Erano riusciti a mettere le mani persino sul Jeep Cherokee del noto imprenditore riminese Lucio Paesani, patron del Coconuts e candidato alle ultime elezioni comunali. Stavano quasi per farla franca, ma si sono ritrovati letteralmente circondati dai carabinieri del Nor e della stazione di Riccione. Che hanno messo così fine alle loro scorribande.

In manette sono finiti tre pregiudicati di Cerignola (Foggia): un 32enne e due 42enni, che ora dovranno rispondere di furto aggravato in concorso di macchine di grossa cilindrata. Venerdì mattina i predoni sono comparsi in tribunale a Rimini per la direttissima. L’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto nei loro confronti l’obbligo di dimorare nel Comune di residenza, l’obbligo di permanenza in casa nelle ore serali e notturne e l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria per tre volte alla settimana. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore di Rimini Paola Bonetti. Il sospetto degli inquirenti è che, oltre ai colpi messi a segno in Riviera, la banda possa aver compiuto diversi furti in altre parti d’Italia. Saranno ora le indagini a stabilirlo. Gli inquirenti stanno anche cercando di quantificare il numero esatto di vetture sottratte per poi essere rivendute oppure smembrate per potersi procurare i preziosi pezzi di ricambio, che sul mercato nero possono fruttare milioni. Non è escluso, come già avvenuto in passato per altre bande specializzate in auto d’epoca, da collezione o di lusso, che i tre pugliesi agissero su commissione.

La trappola dei carabinieri scatta nel pomeriggio di giovedì, quando una pattuglia nota una macchina sospetta fare avanti e indietro nelle strade di Riccione. Gli occupanti della vettura sembrano girovagare senza una meta precisa, come in cerca di qualcosa. Un atteggiamento che insospettisce i militari. Questi ultimi si mettono subito alle costole dei tre individui. Il pedinamento prosegue fino a Rimini. Una volta arrivata in via Flaminia, la banda si ferma accanto ad un Jeep Cherokee nero. I carabinieri che li stanno seguendo, a quel punto, restano letteralmente a bocca aperta.

Due banditi scendono dall’auto ’pulita’ come dei razzi e nel giro di poche decine di secondi riescono a far scattare la portiera della jeep e metterla in moto. La loro abilità è quasi chirurgica, perché il Cherokee non riporta nemmeno un graffio. Il loro raid è rapidissimo, ma non prende alla sprovvista i militari dell’Arma. Che nel frattempo hanno chiamato i rinforzi. Piombano come dei falchi addosso ai banditi, prima che possano ripartire. Il terzo complice prova a fuggire a piedi, ma viene subito bloccato. Scatta la perquisizione e addosso ai pugliesi viene ritrovato il ’jammer’ e tutti i ferri del mestiere, ovvero le apparecchiature usate per decodificare le centraline. La jeep torna invece a Lucio Paesani, che su Facebook ringrazia così i carabinieri: "Dall’apertura della portiera alla partenza ci hanno messo 1 minuto e 40 secondi. Onore all’Arma dei carabinieri". Alla fine di agosto l’imprenditore aveva denunciato il rogo doloso di una Porsche della sua famiglia a Marina Centro.