"Lago Azzurro pericoloso, ma tanti si tuffano"

Santarcangelo, l’allarme del Comune e delle forze dell’ordine dopo l’incidente di mercoledì scorso: "In troppi violano il divieto"

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Un pomeriggio di divertimento con gli amici che poteva finire in tragedia. Per fortuna le condizioni di Alex, il 21enne di Cesena che mercoledì era rimasto ferito dopo un tuffo al lago Azzurro di Santarcangelo, sono migliorate. Ricoverato all’ospedale ’Bufalini’ di Cesena (dov’era stato portato in elicottero dopo l’incidente) è stato trasferito nel reparto di neurochirurgia e sottoposto a un intervento chirurgico, ma non è più in pericolo di vita.

Il grave incidente di mercoledì stato solo l’ultimo di una lunga serie. E ha riaperto la questione irrisolta della sicurezza al lago Azzurro. Alex e i suoi amici avevano oltrepassato la recinzione per tuffarsi nel lago. Eppure, come se non bastasse la recinzione, nella zona ci sono parecchi cartelli che avvertono del pericolo e vietano di fare il bagno nel lago. Purtroppo i divieti, come confermano dal Comune e dai carabinieri, vengono spesso e volentieri ignorati. E se chi è di Santarcangelo conosce i pericoli del lago Azzurro, chi viene da fuori molto spesso non è consapevole dei rischi. Non solo. "Il livello dell’acqua del lago Azzurro negli ultimi tempi si è ulteriormente abbassato, a causa della siccità – osservano dall’amministrazione – e questo lo rende ancora più pericoloso".

La zona viene controllata abbastanza spesso da vigili e carabinieri, non solo sulla base di chiamate e segnalazioni. Ma "non è facile svolgere i controlli, anche perché l’area del lago Azzurro è molto vasta", spiegano le forze dell’ordine. Una parte dell’area è privata, e spetta ai proprietari il presidio. Alcuni anni fa la proprietà ha fatto montare una recinzione (lungo via Savina) proprio per evitare intrusioni e incidenti come quello di mercoledì scorso. Ma una parte dell’area del lago Azzurro è del Demanio, e ci si arriva tramite sentieri privi di recinzioni e alte delimitazioni. Non tutta la zona del lago ’ricade’ nel territorio di Santarcangelo: una parte si trova sotto il Comune di Rimini. E anche questo non facilita i controlli, essendo l’area divisa tra due comuni.