La partecipazione al Meeting a Rimini era stata una delle sue ultime apparizioni pubbliche, prima che scoppiasse il ’caso Boccia’ e Gennaro Sangiuliano fosse costretto a dimettersi da ministro della cultura. Al Meeting Jamil Sadegholvaad aveva avuto un incontro con Sangiuliano per parlargli del proggetto di valorizzazione e dei nuovi scavi archeologici all’anfiteatro. Strappandogli la promessa che il ministero avrebbe seguito da vicino la cosa e contribuito ai lavori. Sangiuliano non c’è più, ma il progetto è andato avanti. Il sindaco a settembre ha scritto alla Soprintendenza, chiedendo collaborazione per le nuove analisi storico-scientifiche che verranno fatte nell’area di anfiteatro e Ceis. Un progetto che Rimini ha a inserito nel dossier presentato per la candidatura a capitale italiana della cultura del 2026. È di due giorni fa la risposta della Soprintendenza, che ha assicurato a Palazzo Garampi che, sull’anfiteatro, farà la propria parte.
"Come concordato per vie brevi – spiegano dall’ente di tutela – si garantisce la collaborazione di questa Soprintendenza a condurre le ricerche archeologiche nell’area dell’anfiteatro romano e del Ceis di Rimini, al fine di verificare la potenzialità del sedime e la presenza di depositi archeologici" non ancora portati alla luce. Per la Soprintendenza, è opportuno far precedere alle indagini sul campo "una ricerca d’archivio e bibliografica esaustiva", che ricostruisca la documentazione disponibile presso i diversi enti e la storia dell’anfiteatro romano. Nelle prossime settimane sarà istituito un gruppo di lavoro tecnico congiunto tra Comune e Soprintendenza, per enrare nei dettagli operativi dell’intervento.
In bilancio ci sono 500mila euro per gli scavi archeologi all’anfiteatro romano e i lavori, previsti l’anno prossimo. Con l’intervento si vuole anche valorizzare l’area dell’anfiteatro, dotarla di videosorveglianza e renderla finalmente fruibile per riminesi e turisti. Già perché a oggi l’anfiteatro è sempre chiuso e non è possibile visitarlo.
Manuel Spadazzi