LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

L’arsenale nel bazar. Asce, machete e coltelli. Scatta il maxi sequestro

Oltre 200 armi bianche in vendita in un negozio di Miramare. La polizia locale interviene e confisca tutto: denunciato il titolare.

Oltre 200 armi bianche in vendita in un negozio di Miramare. La polizia locale interviene e confisca tutto: denunciato il titolare.

Oltre 200 armi bianche in vendita in un negozio di Miramare. La polizia locale interviene e confisca tutto: denunciato il titolare.

Non erano certo coltellini per sbucciare la frutta quelli trovati nel pomeriggio di giovedì in un negozio etnico di Miramare, ma armi vere e proprie, degne di un guerrigliero della giungla: coltelli a serramanico, machete, tirapugni con lama incorporata e persino piccole asce. Oggetti da combattimento, in alcuni casi, più adatti all’equipaggiamento di un’unità paramilitare che agli scaffali di un esercizio commerciale.

Il controllo è scattato dopo una segnalazione giunta al distaccamento della Polizia locale di Miramare. Sul posto è intervenuta la squadra amministrativa, che ha eseguito un’accurata ispezione all’interno di un bazar nella zona sud di Rimini, formalmente registrato come "esercizio di vicinato". Il risultato ha lasciato pochi dubbi: oltre 200 articoli tra coltelli a lama fissa e richiudibile, molti dei quali estremamente pericolosi, esposti in vetrina come fossero banali oggetti decorativi o utensili da campeggio.

I coltelli erano disposti con cura, suddivisi per modelli e tipologie d’uso, in due ampie vetrine visibili ai clienti. Ma l’aspetto più inquietante non era la quantità: alcuni pezzi esibivano lame a mezzaluna, caratteristiche di armi impiegate in arti marziali orientali, concepite per ferire con efficacia devastante. Nulla che possa essere giustificato da esigenze domestiche o sportive. E poi ancora: piccole asce e persino dei pericolosissimi machete, oltre ad un ampio repertorio in pieno stile Rambo, che avrebbe fatto la felicità di qualsiasi fanatico del mondo militare. I prezzi andavano da poche decine di euro fino ad alcune centinaia per gli articoli più grandi e particolari. Un vero e proprio arsenale che naturalmente non è sfuggito agli appassionati del genere ma anche a qualche cliente occasionale che alla fine ha pensato bene di allertare le pattuglie della polizia locale di Rimini.

Tra gli articoli sequestrati figurava anche una pistola da soft air priva del tappo rosso, un dettaglio non da poco. Quel piccolo tappo, obbligatorio per legge, serve infatti a distinguere le repliche da un’arma reale. Senza quel segno distintivo, il rischio di confusione — e di incidenti gravi — è altissimo.

L’intero materiale è stato sequestrato dal personale della polizia locale di Rimini e ora si trova sotto la custodia dell’autorità giudiziaria. Per il titolare del negozio – un cittadino straniero – è scattata la denuncia per detenzione e vendita abusiva di armi, in base all’articolo 695 del codice penale.

La legge, da questo punto di vista, parla chiaro. Il semplice possesso o porto di oggetti come quelli rinvenuti è penalmente perseguibile. La vendita al pubblico, poi, rende il tutto ancora più grave, soprattutto considerando che gli articoli erano accessibili liberamente a chiunque entrasse nel negozio, senza alcuna forma di controllo o limitazione.