
palazzina oggi occupata dal Cup in via Circonvallazione Occidentale, a due passi da Castel Sismondo
L’Università non troverà casa nella palazzina oggi occupata dal Cup in via Circonvallazione Occidentale, a due passi da Castel Sismondo. La previsione era stata inserita in un precedente accordo tra il Comune e l’Ateneo bolognese alla ricerca di edifici in centro storico per potersi ampliare. L’amministrazione ha tutte le intenzioni di far crescere l’Ateneo nel cuore della città, ma l’ipotesi di privarsi del Cup, dunque di un presidio tutt’oggi molto utilizzato e fondamentale per la sanità territoriale della zona centrale della città, ha fatto rivedere i programmi.
"La giunta ha approvato un atto di indirizzo - spiega il sindaco Jamil Sadegholvaad - che sarà poi sottoposto alla discussione del Consiglio Comunale finalizzato ad approfondire la ricerca di nuove soluzioni logistiche e immobiliari che possano essere funzionali a sostenere l’Università di Rimini nel suo radicamento nella nostra città. E’ un passaggio coerente con la linea che sosteniamo con convinzione da tempo, confermata e ribadita in questo mandato amministrativo, che pone il consolidamento del polo universitario riminese come centrale per lo sviluppo del nostro territorio".
Tuttavia il precedente accordo avrebbe tolto un presidio sanitario basilare per l’area del centro storico. Motivo per cui la giunta ha deciso di cambiare le previsioni. "E’ emersa la volontà di mantenere nel perimetro urbano, in un luogo servito e collegato, un centro di servizi sanitari che rappresenta un punto di riferimento per tantissimi cittadini riminesi. Crediamo che la valorizzazione del centro e la sua attrattività passi anche dal volere mantenere e se possibile rafforzare i servizi primari per i cittadini e le famiglie".
Continua così la ricerca di un edificio che sia più in linea con le esigenze espresse dall’Università. Ora l’obiettivo è "individuare uno spazio nell’ambito del progetto di Cittadella nel centro storico di Rimini che possa essere maggiormente funzionale e flessibile alle esigenze espresse dall’Ateneo e che possano dunque accompagnare al meglio la crescita dell’attività didattica, della ricerca, dell’internazionalizzazione del polo riminese".
L’ultimo appunto riguarda la "disaffezione" del mondo privato e pubblico nei confronti dell’Università. "L’Università a Rimini è una realtà che i numeri annualmente certificano in crescita, pur a fronte di un tessuto istituzionale ed economico che ancora si mostra tiepido nel dare il proprio contributo al potenziamento della formazione accademica nel nostro territorio".