L’Ausl dice no alla telecamera anti-divieti

Il Comune voleva metterla allo sfioratore rio dell’Asse, ma l’Azienda sanitaria lo ritiene infattibile

Divieti di balneazione al confine con Rimini al rio dell’Asse. L’Ausl ha bocciato l’idea di una telecamera puntata sullo scarico affinché il divieto scattasse solo in caso di apertura della paratia e non in occasione di forti piogge. Quella del Rio dell’Asse è uno dei punti critici sul litorale quando si parla di divieti di balneazione. A sollevare la problematica era stato il consigliere della Lista Caldari, Claudio Angelini, bagnino di una concessione vicina allo sfioratore. Per eliminarlo servirebbe un intervento costoso, premette l’amministrazione comunale riccionese, che coinvolge molti enti. Si tratta di un fosso consortile a confine tra i due comuni che convoglia acqua grigie, ovvero miste, da abitazioni isolate e vecchi impianti a dispersione dell’aeroporto militare. Quando piove scattano i divieti, ma lo sfioratore si apre veramente? La domanda posta dal consigliere al Comune ha portato a scoprire che una soluzione tecnologica era stata perseguita, ma infine l’Ausl l’ha bocciata. In un primo momento il tavolo tecnico con i vari enti coinvolti nella balneazione, inclusa la Regione, aveva avallato la ricerca di una soluzione anche attraverso un sensore per stabilire se effettivamente nello scarico confluivano acque verso il mare. Cosa tuttavia infattibile per la presenza di maree e acque marine di risalita. Così ha preso corpo l’idea di una telecamera puntata sullo sfioratore: se si apre scatta il divieto, se non si apre nonostante la pioggia, il divieto non scatta. Il Comune aveva dato la propria disponibilità, si legge nella risposta dell’amministrazione all’interpellanza di Angelini, a pagare la telecamera. Ma per l’Ausl la soluzione non è fattibile perché nel momento in cui su superano le soglie dopo le precipitazioni meteo, andrebbe attivata la continua osservazione del monitor fino alla cessazione dell’emergenza. Compito che un funzionario non potrebbe svolgere. Così al Rio dell’Asse la situazione non cambia. Nemmeno la tecnologia consentirà di limitare i divieti di balneazione.