Con Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello stasera alle 21,15 al Teatro della Regina di Cattolica si conclude la stagione teatrale 20212022. Alla regia e sul palco il maestro Gabriele Lavia nel ruolo di Ciampa.
Come nasce la commedia?
"Lo spettacolo che dopo alcune tappe riprenderemo dopo l’estate nasce da Pirandello che scrive Il berretto a sonagli in due versioni, la prima in siciliano per il grande attore Angelo Musco, la seconda in italiano. Dopo molti anni un attore strano e bizzarro prende le due versioni e, a suo modo, fa un pasticcio teatrale, che per ora sembra aver incontrato il favore del pubblico. Quindi ciò che si vedrà a Cattolica saranno le due versioni, un mix folle ma con metodo".
Al suo fianco Federica di Martino.
"Lei incarna la figura femminile centrale, è la donna che mette in crisi la menzogna di una società".
Ha una brillantissima carriera, cos’altro fare?
"Tante cose, purtroppo non so se riuscirò a farle. Qualcuna forse sì, ma non la dico perché i teatranti sono superstiziosi. Abbiamo un po’ di idee, vediamo quella che sopravviverà".
Tanto cinema e tv, ma la sua grande passione resta il teatro?
"Non ho mai avuto dubbi, fin da bambino volevo fare il teatro: questo è l’uomo, il cinema è il racconto dell’uomo".
Ha ricordi legati alla Romagna?
"I miei genitori mi portavano a Rimini, quando non era ancora un bazar, un luna park, però Rimini è bella d’inverno. Capisco che grande fortuna dei riminesi è l’estate, ma a me piacciono i teatri affollati, non la folla per la strada. Di fatto anche quando Fellini la riprende piovosa, buia, con neve e nebbia questa città è più bella. Avevo conosciuto Federico a Roma, in un ristorante dove andavo spesso, una volta venne anche a teatro a vedermi con Giulietta Masina".
Nives Concolino