Le materne si svuotano Sos aule per le superiori

In otto anni perso il 24% degli iscritti, mentre licei e istituti scoppiano. Santi: "I Comuni faticano a riempire scuole dell’infanzia ed elementari"

Migration

Si svuotano le materne, si liberano invece le aule alle elementari, mentre scoppiano gli istituti superiori. La fotografia scattata dal report statistico della Provincia di Rimini "mostra un elemento con nitidezza – dice il presidente Riziero Santi – La popolazione scolastica a livello di scuola dell’obbligo decresce rapidamente. Un primo timido segnale lo si avverte anche nelle scuole medie. Invece gli istituti superiori continuano a crescere con numeri importanti: 680 studenti in più dall’anno scolastico 2020-21 al 2021-22". Santi invia anche un messaggio ai Comuni "che avranno probabilmente difficoltà, nei prossimi anni, ad occupare interamente le proprie aule, soprattutto in ambito periferico, per i gradi dell’infanzia e della primaria". Con le aule che si svuotano dovranno considerare "l’adeguatezza dei contenitori e corpi edilizi a disposizione". Al contrario la Provincia non sa dove mettere gli studenti delle superiori, tanto da fare un bando per cercare tra gli immobili privati una scuola in affitto, comodato o altra soluzione, ampia 4mila metri quadrati.

La logica suggerirebbe il trasferimento di studenti dalle strutture provinciali a quelle comunali, ma su questo arriva subito l’altolà dell’assessore all’edilizia scolastica Mattia Morolli. "Per le loro caratteristiche, per esempio, le strutture di materne ed elementari non sarebbero sfruttabili da istituti superiori. E comunque sia ci siamo mossi per tempo anni fa, e il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi anni a Rimini sui plessi, e la quantità di persone che si trasferiscono in città o vi si insediano temporaneamente, ci ha consentito di limitare la riduzione degli iscritti". Intanto i numeri parlano chiaro. Nell’anno scolastico 2013-14 gli iscritti in provincia alle materne erano 9.375. Nel 2021-22 sono passati a 7.126. Per la prima volta da una dozzina di anni a questa parte l’occupazione dei posti nelle strutture pubbliche e private è sceso al di sotto del 90%, anche se per pochi decimali. Complice anche la pandemia che ha cambiato abitudini e necessità delle famiglie, le sezioni nella scuola dell’infanzia si sono ridotte colpendo soprattutto le strutture private. In provincia le 37 scuole private accolgono 1.571 bambini. Erano 2.920 dieci anni fa. Si è ridotto anche il numero degli iscritti nelle scuole per l’infanzia comunali, ma in maniera molto più ridotta passando da 2.197 a 1.971.

Alle elementari il calo demografico si è fatto sentire negli ultimi anni, con una diminuzione degli alunni passati da 16.270 dell’anno 2015-16 ai 14.672 registrati nell’ultimo anno didattico. Dal 2020 per la prima volta invece la popolazione studentesca delle superiori ha superato quella delle elementari. Dopo una crescita costante, è stabile il numero degli studenti delle medie che da tre anni si aggirano tra 9.800 e 9.900, ma è destinata a diminuire. Continuerà a salire invece, almeno per i prossimi anni, quella delle superiori.

Andrea Oliva