Lega: "Nessuno rimuove le scritte vandaliche"

Santarcangelo, imbrattato due mesi fa il Monumento ai caduti. La vice sindaca: "Attendiamo solo il via libera della Sovrintendenza"

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Lo sfregio al monumento dei caduti in piazza Ganganelli a Santarcangelo, non ancora rimosso, spacca il consiglio comunale. Da una parte c’è chi, nella minoranza, condanna il ritardo della cancellazione, dall’altra l’Amministrazione che replica parlando di iter burocratici e tempi lunghi legati al mancato via libera della Soprintendenza. Ad agosto i vandali avevano imbrattato la base del monumento della piazza centrale scrivendo, con un pennarello indelebile, ‘Siamo tutti antifascisti’. Unanime la condanna per il gesto da parte di tutte le forze politiche, ma dopo due mesi di attesa per la rimozione, la minoranza leghista interviene con Gabriele Stanchini: "Sono passati due mesi e ancora le scritte non sono state cancellate: imbrattare un monumento, peraltro in memoria dei Caduti, vuol dire violentare la città. Questi gesti disonorano e offendono proprio i valori più veri della democrazia e, perché no, dell’antifascismo. Ma il comitato antifascista così attivo a Santarcangelo, non dice niente? Va tutto bene? E perché nessuno interviene?".

Alcuni cittadini commentano: "Le scritte ingiuriose contro gli amministratori apprase sui muri mesi fa sono state rimosse subito. Come mai queste ancora no?". Pronta la risposta della vice sindaca, Pamela Fussi: "In questi giorni diverse persone mi hanno chiesto aggiornamenti sulla rimozione della scritta sul Monumento ai caduti in piazza Ganganelli. Dal momento che ogni intervento è vincolato al rilascio di un’autorizzazione da parte della Soprintendenza, e dev’essere effettuato da una ditta specializzata in restauro, alla comparsa della scritta ci siamo subito attivati in queste due direzioni. La ditta è stata individuata subito ed è pronta a intervenire. Ma abbiamo bisogno di ricevere l’autorizzazione da parte della Soprintendenza". I tempi sembrano si siano allungati proprio per il mancato via libera dell’ente. "Capisco che sono tempi lunghi, ma sono quelli previsti dalla normativa sui beni culturali _ conclude la Fussi _ La questione fin da subito è stata trattata con l’attenzione che merita. Non possiamo prescindere, come per ogni altra azione dell’Amministrazione comunale, dalle autorizzazioni degli enti competenti".