"L’incubo è finito La nostra estate può ripartire"

Roberto Gori e altri 14 bagnini a pieno regime. Ricostruiti i loro stabilimenti balneari

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"È stato un parto difficile, la fine di un incubo iniziato a ottobre e terminato in questi giorni, quando abbiamo finalmente potuto offrire ai turisti il nostro nuovo stabilimento balneare con i servizi, mentre fino a pochi giorni fa dovevo mandare gli ospiti alle toilette messe a disposizione da qualche collega. Ora cerchiamo di recuperare quella che sembra una buona estate, al netto del Covid, con una seconda metà di luglio e un agosto che si annunciano quasi da tutto esaurito". Parla Roberto Gori, titolare dei bagni 16 e 17 di Bellaria Cagnona. Gli stabilimenti ‘di confine’ per la seconda tranche del nuovo piano dell’arenile comunale. Gori è uno dei 15 bagnini e vari chioschisti che hanno finito di rimettere a nuovo la spiaggia solo a stagione avviata.

Partiamo dall’inizio?

"Avevamo iniziato a ottobre, poi la sentenza del Consiglio di Stato che ha cancellato 10 anni di concessioni ci ha lasciato a metà del guado, con vecchie cabine abbattute e nuove ‘congelate’".

Poi?

"La situazione si è sbloccata, ma a quel punto non arrivava più il materiale, i prefabbricati: cabine, pedane ecc. Di lì ritardi su ritardi, ma ora ci siamo".

Ha seguito il nuovo piano spiaggia o utilizzato prefabbricati provvisori da cantiere? "Ho fatto tutto nuovo, con la Mpa di Padova, con cabine stile retrò, anni Cinquanta – Sessanta, come quelle che nel 1948 aveva messo mio nonno, Antonio Gori, ma in legno trattato. Un investimento da 200mila euro".

Quante cabine nei suoi due stabilimenti?

"Sono 24, con 4 toilette, ufficio, piccola cucina..."

Insomma, nel turismo lei ci crede?

"Certo, non possiamo non crederci. Ma quando si faranno i bandi, lo Stato non potrà non riconoscere gli investimenti fatti negli anni. Quando mio nonno iniziò nel ‘48 nessuno voleva le spiagge. Oggi le vogliono tutti, grazie al lavoro che è stato fatto nei decenni".

Quando ha completato gli stabilimenti?

"Domenica scorsa".

È stata dura accogliere i vacanzieri ‘alla garibaldina’?

"Sì molto, non mi piace non poter dare agli ospiti tutti i servizi. Credo che la pensino così tutti i colleghi coinvolti in questo tratto di arenile che si è rinnovato, più o meno dal bagno 30 al 16, il mio. Io li mandavo alla toilette al bagno 15, non coinvolto nell’intervento di quest’anno".

E i vacanzieri come l’hanno presa?

"Hanno capito. Quelli storici mi facevano coraggio: ‘tieni duro che le cabine nuove arrivano’. Alla fine sono arrivate. Ora mettiamo la quarta".

Mario Gradara