L’inferno in famiglia vissuto da una donna: insultata e minacciata di morte dal marito

Il giudice ha disposto nei confronti del 38enne il divieto di avvicinamento

Secondo l’accusa, non si sarebbe fatto scrupoli a prendere con la forza i soldi guadagnati duramente dalla ex moglie durante la stagione, costringendola ad andare alla Caritas a chiedere aiuto sia per poter dare da mangiare ai figli minorenni che per acquistare i pannolini. È unodei tanti episodi di maltrattamenti contestati dalla Procura di Rimini ad un 38enne albanese residente a Riccione. Nei suoi confronti il gip, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha applicato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare, intimandogli di non avvicinarsi al luogo di lavoro della ex moglie, e di mantenere sempre e comunque una distanza di almeno 500 metri dalla donna. La persecuzione sarebbe cominciata nell’agosto del 2020. Tutto è partito, come spesso accade in questi casi, con delle aggressioni verbali. Insulti e minacce che con il passare del tempo sono diventate sempre più pesanti, tanto da indurre la povera donna ad uscire presto di casa la mattina per non dover discutere con lui. In alcuni casi le parole sarebbero state accompagnate anche da spintoni. La violenza dell’uomo nei confronti della moglie, tuttavia, non si sarebbe manifestata solo all’interno delle quattro mura di casa, ma anche sul posto di lavoro. Varie volte il 38enne si sarebbe presentato da lei, minacciandola di morte alla presenza di altre persone, inclusi clienti e dipendenti. In un’altra occasione l’uomo avrebbe addirittura tentando di metterle le mani addosso: a proteggere la donna dalla sua furia ci ha però pensato un passante, che si è messo tra lei e il suo aggressore. Quest’ultimo, stando alla ricostruzione, non si sarebbe mai curato di trovare un lavoro, preferendo spendere i soldi nelle ‘macchinette’ e facendo ricadere il peso economico del mantenimento della famiglia sulle spalle della ex moglie.