Lite e botte tra giovanissimi a Rimini, a processo tre neo maggiorenni

Un ventenne e due 21enni sono accusati di aver picchiato e ferito con un coltellino un loro conoscente. Alla sbarra anche il padre della vittima: avrebbe dato al figlio una mazza per difendersi

Il 13enne è stato aggredito da un gruppetto di tre ragazzi di poco più grandi (foto di repertorio)

Il 13enne è stato aggredito da un gruppetto di tre ragazzi di poco più grandi (foto di repertorio)

Rimini, 18 maggio 2023 – Una spinta, uno schiaffo, poi la baruffa e infine il coltellino, con cui un ragazzino di 13 anni sarebbe stato ferito al culmine di una lite con alcuni conoscenti poco più grandi di lui. Sarebbe andata così l'escalation di violenza tra giovanissimi andata in scena lo scorso 21 aprile del 2021 e che ora ha portato davanti al giudice monocratico del Tribunale di Rimini tre giovani, uno di 20 e due di 21 anni (difesi dall'avvocato Ninfa Renzini), accusati di lesioni aggravate in concorso e co-imputati con il padre 38enne della presunta vittima dell'aggressione, difeso dall'avvocato Cristian Brighi e accusato a propria volta di aver fornito al figlio una mazza da baseball con cui difendersi dai bulli.

Una vicenda che appunto sarebbe nata in pieno Covid, quando in via Cuneo a Rimini il 13enne a bordo della propria bicicletta stava transitando nel quartiere. Sarebbe stato in questo momento che, pare per uno screzio nato per una partita di pallone (almeno secondo quanto riferito ieri in aula dai testimoni ascoltati), il gruppetto di ragazzi all'epoca dei fatti neomaggiorenni lo avrebbe fermato e attaccato. Prima con alcuni spintoni, poi con uno schiaffo e infine estraendo un coltellino con cui il 13enne sarebbe stato ferito. La lite generatasi tuttavia secondo le ricostruzioni dei carabinieri di Rimini, giunti sul posto dopo la telefonata della madre del bambino aggredito, sarebbe andata avanti, con il fratello maggiore del 13enne, coetaneo degli aggressori, subentrato in difesa del parente.

Un gancio all'intervento di tutta la famiglia, con anche appunto il padre 38enne arrivato sul posto per difendere il figlio minore dall'attacco. Difesa però per cui l'uomo è ora accusato di avere calcato troppo la mano, fornendo ai propri figli una mazza da baseball con cui difendersi. Al termine del parapiglia, i tre ragazzi identificati e ritenuti gli autori materiali dell'aggressione erano stati denunciati dalla famiglia del 13enne, che assieme al fratello maggiore era stato poi trasportato in ospedale dopo la zuffa, rimediando entrambi una prognosi di sette giorni per le ferite riportate.