Il suo green pass San Marino lo ha creato ed entrerà in vigore dal 15 luglio. Ma quel via libera per tornare a viaggiare, al momento, non è riconosciuto in Europa. E non lo sarà fino a quando l’Ema, l’agenzia europea per il farmaco, non risconoscerà, se mai lo farà, il vaccino anti-covid Sputnik, somministrato alla maggioranza dei sammarinesi nei mesi scorsi. Un problema non da poco per i cittadini della piccola Repubblica. "Chiunque si sia vaccinato, con qualsiasi vaccino, e abbia sviluppato anticorpi – ha ribadito appena qualche giorno fa il segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta al Meeting dei Piccoli Paesi d’Europa, organizzato dall’Ufficio Regionale dell’Oms – deve godere della massima libertà di movimento, senza richieste di tamponi o di isolamenti preventivi". Ma per il momento i sammarinesi ai quali è stata iniettata una doppia dose del vaccino russo potranno viaggiare liberamente solo in Croazia e Grecia, ma anche in Ungheria, Slovacchia, Serbia, Slovenia e Cipro. In sostanza, in quei paesi che riconoscono lo Sputnik. Quando entrerà in vigore, sarà sufficiente esibire il ‘San Marino digital covid certificate’ che appena qualche giorno fa ha ricevuto il via libera in Consiglio grande e generale. Un green pass vero e proprio che conterrà le certificazioni relative al covid‐19 con standard internazionalmente riconosciuti: lo stato di avvenuta vaccinazione contro il coronavirus oppure la guarigione dall’infezione, oppure l’esecuzione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus, oppure l’esito di un test di misura quantitativa degli anticorpi".
La certificazione ha una validità di una settimana a partire da quindici giorni dalla prima dose, oppure nove mesi a far data dal completamento del ciclo vaccinale e sarà rilasciata, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale. Tutto studiato nei minimi particolari, ma l’ostacolo da superare riguarda sempre lo Sputnik. Nessun problema, invece, per quei sammarinesi o residenti (pochi, in realtà) ai quali è stata somministrata una doppia dose di Pfizer.
Donatella Filippi