"Lo Stato si interroghi sulla morte di Claudio"

La leader di FdI, Giorgia Meloni interviene sul suicidio dell’imprenditore di San Clemente, travolto dalla crisi dovuta alla pandemia

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Non solo "un grande lavoratore che aveva messo anima e cuore nella sua azienda", ma anche "una persona molto attiva nel campo del sociale, già presidente del circolo della frazione di Taverna e vicino alla parrocchia: nella sua vita aveva fatto tantissimo per dare una mano al prossimo". E’ il ricordo, commosso, del sindaco di Montescudo – Monte Colombo, Gian Marco Casadei, che esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia di Claudio Fiori, 60 anni, l’imprenditore morto nella notte tra martedì e mercoledì all’ospedale Infermi di Rimini, dopo aver ingerito acido muriatico nella sede della sua azienda, la SCE Elettronica di Sant’Andrea in Casale. Una storia, quella di Fiori, tragicamente simile a quella di tanti altri imprenditori, schiacciati loro malgrado da una crisi economica che non ha lasciato scampo a tantissime piccole-medie imprese. La SCE era specializzata in quadri elettrici e forniva impiantistica soprattutto a locali pubblici e discoteche. Un mondo, quello del divertimento notturno, su cui è calato il buio a seguito dell’emergenza Covid, prima con le chiusure forzate e poi con tutta una serie di restrizioni volute per contenere la pandemia. Una sofferenza di cui indirettamente avrebbe risentito anche l’azienda con sede in via Tavoleto. "Con la chiusura della discoteche – racconta un amico di Fiori – la sua azienda aveva vissuto un periodo di forte sofferenza". A complicare le cose ci avevano pensato, negli ultimi mesi, i rincari delle materie prime e le bollette astronomiche. Dopo la ‘batosta’ del Covid, era arrivata quella dell’inflazione. Ad aprile la SCE era stata costretta a ricorrere alla cassa integrazione. A inizio maggio Fiori aveva annunciato di voler cessare l’attività nel giro di qualche settimana. I lavoratori (in tutto una quindicina) avevano comunque continuato a ricevere lo stipendio. Martedì pomeriggio il 60enne si è chiuso nel suo ufficio e ha bevuto un sorso di acido muriatico da una bottiglietta. Nel giro di qualche istante ha alzato la cornetta per chiamare il 118. L’ambulanza è arrivata sul posto a sirene spiegate: i medici hanno provato in tutti i modi a salvargli la vita, ma non c’è stato nulla da fare. La sua vicenda ha commosso tantissime persone, specialmente sul web. Scatenando anche delle reazioni politiche. Come quella di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. "Claudio Fiori gestiva un’attività e su di essa aveva investito denaro, tempo e soprattutto energia. Purtroppo la crisi economica e il rincaro dei costi hanno travolto pure la sua impresa e, da tempo, non riusciva più a mandarla avanti. Quella che era la sua ragione di vita e di sostegno, presto si è trasformata in un fardello. Claudio non ha retto al brusco cambiamento e, probabilmente, questo lo ha indotto a compiere un gesto estremo. Lo Stato si interroghi su cosa non è stato fatto e cosa, invece, poteva fare per non lasciare nessuno indietro". Non ancora stabilita la data dei funerali.

Lorenzo Muccioli