MANUEL SPADAZZI
Cronaca

L’opera della discordia Sgarbi non ha dubbi: "Giulio Cesare torni nella ’sua’ piazza"

Il sottosegretario alla cultura: "Seguirò personalmente la vicenda e inviterò la soprintendente a ricollocare la statua lì dove si trovava prima della guerra. La politica non c’entra, questa è storia".

L’opera della discordia  Sgarbi non ha dubbi:  "Giulio Cesare torni  nella ’sua’ piazza"

L’opera della discordia Sgarbi non ha dubbi: "Giulio Cesare torni nella ’sua’ piazza"

di Manuel Spadazzi

È il posto giusto, nel momento giusto. Vittorio Sgarbi ne è convinto: la grande statua di Giulio Cesare che venne donata a Rimini da Benito Mussolini, una volta restaurata e ripulita, va ricollocata "lì dove fu inaugurata". Per il sottosegretario alla cultura è la soluzione migliore, ora che l’opera ha finalmente lasciato l’ex caserma di via Flaminia per essere riportata all’antico splendore.

La storia della statua è ben nota ai riminesi. Opera in bronzo della fonderia Laganà, fu regalata alla città dal Duce e inaugurata nel 1933 – davanti a una folla di persone – nella piazza che all’epoca portava ancora il nome di Giulio Cesare, prima di essere intitolata ai Tre Martiri. Nel 1945 l’opera fu rimossa dalla piazza e portata poi in un magazzino. ’Ricomparve’ misteriosamente nel 1953: alcuni artiglieri infatti la ritrovarono nel greto del fiume Marecchia e la portarono nella caserma Giulio Cesare. Qui è rimasta fino a oggi. Quella che si trova in piazza Tre Martiri è la copia donata dal Rotary nel 1996.

Ora che il Comune è tornato in possesso della statua, l’opera sarà verrà portata a Parma per essere restaurata da una ditta specializzata, Arché restauri. Poi farà ritorno a Rimini. Già, ma dove? Il dibattito è aperto. A Palazzo Garampi, negli anni passati, sono state valutate diverse ipotesi: dal Museo della Città alla stessa piazza Tre Martiri. "Decideremo dove ricollocarla, a lavori di restauro finiti, ascoltando anche i pareri delle associazioni che si sono interessate alla valorizzazione della statua", assicura l’assessore Mattia Morolli. Tra queste c’è Aries (l’associazione ricerche iconografiche e storiche di Rimini), che per anni si è battuta perché il Comune si riprendesse la statua, e ora spera in una sua collocazione adeguata e visibile.

Sgarbi, per lei che conosce bene le vicende della statua di Giulio Cesare di Rimini, qual è la collocazione migliore?

"Intanto si procederà finalmente al restauro, e questa mi pare una buona notizia. Sul dove mettere l’opera, io non avrei dubbi: la soluzione migliore è la piazza dove la statua si ergeva, prima di essere rimossa".

Quindi l’opera deve tornare in piazza Tre Martiri?

"Ritengo che questa sia la scelta giusta. Ma il mio non resterà solo un auspicio, perché voglio occuparmi personalmente di questa vicenda, nel mio ruolo di sottosegretario alla Cultura".

Intende dire che ora chiederà al Comune di rimettere la statua in piazza Tre Martiri?

"Lo chiedero alla Soprintendenza. Certamente andranno fatte tutte le valutazioni del caso, ma ’inviterò’ la soprintendente (Federica Gonzato, ndr) a considerare l’ipotesi di ricollocare la statua nel luogo originale. È la stessa piazza dove si trova il cippo in memoria di Giulio Cesare, e questa è storia, non politica...".

Però la politica ci ha messo lo zampino, per decenni, in questa vicenda...

"Solo perché la statua fu donata da Mussolini? Lasciamo perdere. Scriva allora che Sgarbi – ride – sta parlando della statua di Giulio Cesare da Predappio...".