L’opposizione prova a far ‘saltare’ il Distretto

Il miliardario Banuelos vuole trasformare San Marino in un paradiso per vip. Libera fa ostruzionismo e presenta 400 emendamenti per fermare il progetto

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Quattrocento emendamenti presentati alla legge di bilancio per far ‘saltare’ il Des, il Distretto economico a fiscalità speciale. Sono quelli che ha intenzione di presentare il partito di minoranza Libera. Ostruzionismo per cercare di non arrivare, almeno in questa ultima sessione dell’anno del Consiglio grande e generale, alla discussione in prima lettura del provvedimento sul Des. "Di questi 400 emendamenti, 360 non ci interessano – ammette il consigliere di Libera, Giuseppe Maria Morganti – lo facciamo solo per ostruzionismo, e per far sì che a quella legge maledetta, portata ora in prima lettura, che prevede la delega della sovranità a soggetti terzi, sebbene miliardari, non si arrivi, né oggi, né mai". Morganti, evidentemente, si riferisce, all’imprenditore spagnolo Enrique Banuelos de Castro, uno dei dodici cittadini spagnoli inseriti nella classifica dei miliardari di Forbes. E che ora punta dritto verso San Marino. Uomo d’affari di 56 anni, originario della zona di Valencia, ha costituito sul Titano la società ’San Marino District’, primo passo verso un’avventura nella piccola Repubblica, che presto potrebbe assumere dimensioni importanti. Il Des, appunto. Una nuova normativa, per creare una comunità di imprese, soggetti, e servizi con l’obiettivo dello sviluppo economico. Con vantaggi economici e fiscali per gli investitori. Della ‘comunità’ farebbe volentieri parte Banuelos de Castro, che, seguendo Forbes, nel 2013 risultava la 1.342esima persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto di un miliardo. "Il Des nasce anche grazie a una sua idea – ha sottolineato, a più riprese, il segretario di Stato per gli Esteri, Luca Beccari, sempre sotto attacco da parte della minoranza sull’argomento – Si tratta di una vera e propria scommessa per il futuro, un’opportunità da cogliere. Naturalmente non è la panacea di tutti i mali, ma un punto di partenza che va letto, come concentratore di investimenti esteri". Ma sull’argomento Libera non ha intenzione di sentire ragioni e promette battaglia. A partire dai 400 emendamenti alla legge di bilancio che potrebbero sbarrare la strada al primo passo del Distretto economico speciale in Consiglio grande e generale.