
Louis Dassilva, 35 anni, in carcere dal luglio del 2024 per l’omicidio di Pierina Paganelli, ha deciso di fare nuovamente allo sciopero della fame
Una protesta drastica e radicale. Per tornare a ribadire, ancora una volta, la sua innocenza. Louis Dassilva, in carcere da quasi un anno per l’omicidio di Pierina Paganelli, ha ripreso lo sciopero della fame. Un copione che si ripete per il 35enne senegalese, che già alla fine di aprile aveva deciso volontariamente di rinunciare a nutrirsi. Ricoverato per circa una settimana all’ospedale Infermi di Rimini, all’inizio di maggio Louis era infine tornato sui suoi passi, riprendendo a mangiare. Ora tuttavia l’unico indagato per il delitto di via del Ciclamino sembra essere determinato a portare avanti la sua protesta fino in fondo e, da circa una settimana, ha ripreso lo sciopero della fame, pur continuando ad assumere liquidi. In queste ore, sarebbe apparso debilitato anche se le sue condizioni per il momento non hanno richiesto il trasferimento in ospedale.
Quella di domani sarà intanto una giornata campale per il 35enne e il suo pool difensivo, composto dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. Alle 12, in tribunale, si svolgerà l’udienza legata al conferimento dell’incarico per il quinto incidente probatorio sull’inchiesta del pm Daniele Paci. Il gip Vinicio Cantarini affiderà al colonnello Davide Zavattaro, già comandante della sezione fonica del Ris di Roma e Messina, e al professor Michele Vitiello, specialista in fonica e informatica, il compito di svolgere degli accertamenti approfonditi sui suoni registrati dalla telecamera di un box auto nel garage seminterrato di via del Ciclamino, situato a circa 60 metri di distanza dal punto in cui Pierina fu aggredita a morte con 29 coltellate. I consulenti dovranno analizzare i suoni registrati in due specifiche finestre temporali: la sera dell’omicidio tra le 21.45 e le 23.15 (Pierina fu uccisa alle 22.13) e la mattina successiva, tra le 7.50 e le 8.30, quando fu ritrovato il corpo.
Domani è in programma anche l’udienza conclusiva di un altro incidente probatorio, quello sulla cam 3, considerata a lungo la prova regina dagli inquirenti. Il focus, in questo caso, sarà sul quesito riguardante il colore della pelle dell’ignoto ripreso dalla telecamera della farmacia alle 22.17 del 3 ottobre. Stando alle anticipazioni emerse in queste ore, l’accertamento peritale si sarebbe chiuso con "una valutazione di inconcludenza, in quanto i valori rilevati non permettono, allo stato attuale, di trarre conclusioni affidabili in merito all’appartenenza del soggetto ignoto a un determinato gruppo etnico".