Luisa Stracqualursi, la prof malata vola in America: "Una nuova speranza"

A New York per le cure sperimentali contro il cancro

La ricercatrice universitaria Luisa Stracqualursi tra i suoi studenti

La ricercatrice universitaria Luisa Stracqualursi tra i suoi studenti

Rimini, 26 agosto 2019 - «Sono stati giorni difficili e altri ce ne saranno: tuttavia, il 4 settembre sarò finalmente al Memorial Sloan Kettering di New York per effettuare i test genetici richiesti dalla terapia immunoterapica». Comincia così il breve saluto che Luisa Stracqualursi, ricercatrice riminese in statistica all’Università di Bologna e docente al Corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche del Campus di Forlì, ha affidato al sito web «Luisa vive se l’aiutiamo», creato assieme al progetto di crowdfunding che porta lo stesso nome. Grazie alla solidarietà di migliaia di donatori e all’impegno di tanti personaggi famosi che hanno aderito alla causa, la docente, colpita da un cancro al seno particolarmente aggressivo, ha racimolato nei mesi scorsi la somma necessaria per accedere a una terapia immunoterapica sperimentale, disponibile solo negli Usa. 

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«Mi sottopongo alla chemioterapia da circa nove mesi, ma la malattia è in progressione: i risultati dell’ultima Pet hanno purtroppo evidenziato nuove metastasi alla spina dorsale e al polmone», prosegue Luisa. «I dolori non mi danno tregua, ma ora ho una nuova speranza: quella di poter vincere la battaglia più importante».

La fiducia non l’abbandona nemmeno nei momenti più ardui: «la forza non viene dal vincere», ripete, «quando passi attraverso le difficoltà e decidi di non arrenderti, ecco, quella è la vera forza». Un coraggio che viene anche dal sostegno dei donatori e dalle attestazioni di vicinanza che continua a ricevere ogni giorno. Lo scorso anno, la docente aveva raccolto in un piccolo libro, «Cento perle tra le onde», i messaggi di conforto arrivati dai suoi allievi dopo che lei aveva comunicato loro di essere costretta a sospendere le lezioni per potersi curare. 

Il volo per gli Usa è fissato per il 29 agosto: nel frattempo, chi lo desidera può ancora contribuire attraverso le modalità indicate dal sito. «A oggi, nessun canale di raccolta è stato chiuso», conferma Luisa. «Sottoporsi a questo trattamento significherà affrontare anche il necessario periodo di ospedalizzazione ed eventuali ulteriori test, che comporteranno costi tutt’altro che trascurabili, aggiuntivi rispetto a quanto già raccolto grazie alla grande generosità di tutti».

E conclude: «Nel pregarvi di essermi ancora vicini in questo sforzo, desidero confermarvi che, come ho già disposto con atto notarile, l’eventuale somma che, al termine del percorso immunoterapico - qualsiasi sia l’esito - dovesse restare inutilizzata, sarà totalmente devoluta a fini di solidarietà internazionale e ricerca oncologica. Io, da parte mia, continuerò a tener duro e lottare, con tutte le mie energie».