L’ultimo scatto del velodromo "In gennaio definiamo il progetto"

Incontro chiave tra Regione. Comune, Federazione e . autodromo. I fondi in arrivo. dall’Europa o dal Pnrr

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Incontro decisivo per il futuro del velodromo di Misano. Da tempo l’idea di realizzare una struttura per il ciclismo al coperto riempie i progetti turistici futuri di Regione e Comune. Gli annunci si sono susseguiti ma ora si è arrivati al momento decisivo. A metà gennaio si terrà un faccia a faccia tra i principali attori della vicenda. Ci sarà la Regione, ci sarà il Comune, e ci saranno i delegati della Federazione ciclistica italiana e quelli della Santa Monica spa, società titolare dell’autodromo di Misano. I nodi da sciogliere sono sostanzialmente due. In primo luogo andrà definita la portata del progetto. La Regione è disponibile a investire svariati milioni di euro per realizzare una struttura moderna che potrebbe diventare la prima in Italia. Il nodo sta tutto qui: la portata nazionale e internazionale del progetto. Se dalla stessa Federazione arriverà un impegno forte nel considerare la struttura misanese come un punto di riferimento sul territorio nazionale, il progetto andrà avanti. Il secondo scoglio riguarda la gestione ed è strettamente legato al primo. In questo caso pare che il soggetto pronto ad accollarsi la gestione possa essere la società dell’autodromo, il che consentirebbe di legare le iniziative e l’attività del velodromo a quelle motoristiche, anche perché l’area identificata per far crescere la struttura dovrebbero essere i terreni vicini all’autodromo. “L’incontro che si avvicina sarà molto importante – premette il sindaco Fabrizio Piccioni -. Anche dalla Federazione ciclistica italiana arrivano segnali confortanti sull’attesa e sull’importanza che rivestirebbe il velodromo di Misano nel panorama nazionale. Potremmo essere i primi visto che l’unico altro progetto già in fase attuativa in Italia si è fermato per alcune problematiche”. In Regione hanno fatto un prima stima del costo per realizzare una simile strutture, quantificabile in 14 milioni di euro. Una cifra che potrebbe arrivare da fondi europei ma anche da quelli del Pnrr.

Andrea Oliva