GIUSEPPE CATAPANO
Cronaca

Maggioli spinge la Rinascita: "La A è un sogno: noi siamo pronti. Presto un progetto per il Flaminio"

Basket in finale playoff, il presidente tra presente e futuro: "Abbiamo un’occasione e speriamo di coglierla, ma in ogni caso questa società continuerà a crescere. Puntiamo a gestire il palazzetto".

Basket in finale playoff, il presidente tra presente e futuro: "Abbiamo un’occasione e speriamo di coglierla, ma in ogni caso questa società continuerà a crescere. Puntiamo a gestire il palazzetto".

Basket in finale playoff, il presidente tra presente e futuro: "Abbiamo un’occasione e speriamo di coglierla, ma in ogni caso questa società continuerà a crescere. Puntiamo a gestire il palazzetto".

di Giuseppe Catapano

Una città a canestro. A Rimini si parla di basket ovunque. Ai tavolini dei bar, in strada, nei negozi. Si respira l’aria della grande attesa. C’è il sogno serie A all’orizzonte: la Rinascita proverà a trasformarlo in realtà a partire da domenica, quando al Flaminio comincerà la finale playoff contro Cantù. La grande attesa è anche quella del presidente Paolo Maggioli. "L’atmosfera in città è bellissima – dice il numero uno di Rbr – Siamo in finale e vogliamo goderci il momento. Abbiamo davanti un’occasione, speriamo di coglierla".

Avete portato in sette anni la Rimini del basket dal momento più buio al sogno della A: come ci siete riusciti?

"Gestendo il club con il cuore, con realismo e senza strappi, come si fa in un’azienda. Ogni anno abbiamo voluto compiere un passo in avanti".

Ma si aspettava di arrivare a questo punto?

"A prescindere da come andrà la serie con Cantù, che giocheremo contro una squadra fortissima costruita con un budget importante da una società con grande tradizione, per noi la finale è come un riconoscimento al lavoro svolto in questi anni. Ma sono onesto: nemmeno il più ottimista di noi avrebbe immaginato di trovarsi a disputare una finale per la serie A in un periodo così breve".

Il club sarebbe pronto al grande salto?

"La società è gestita molto bene, Paolo Carasso con i suoi collaboratori sta facendo un lavoro egregio con grande attenzione a tutti gli aspetti. Ogni anno la stiamo rinforzando nella struttura e nell’organizzazione, continueremo così a prescindere dalla categoria con la quale ci confronteremo il prossimo anno. Negli incontri con squadra, soci e sponsor mi è capitato di dire che ci eravamo un po’ stufati della A2. Era un modo per buttare il cuore oltre l’ostacolo".

O forse per alzare l’asticella.

"Siamo in finale e sappiamo che sarà durissima. Ma, ripeto, ora abbiamo un’occasione. E ci faremo trovare pronti se dovesse succedere quello che tutti auspichiamo".

La sintonia tra club, squadra e città è spesso un tratto comune nei grandi risultati sportivi. A Rimini questa sintonia non manca.

"Sono d’accordo. Questo ci dà fiducia. Qui c’è l’ambiente giusto".

Il legame così solido tra la Rinascita e la città è qualcosa che aveva messo in conto?

"Abbiamo l’indice di riempimento del palazzetto più alto di tutta la serie A2. I tifosi ci sono sempre stati vicini. Per me è stata una sorpresa vedere un simile livello di coinvolgimento. Anche la città, senza dubbio, sarebbe pronta al grande salto".

Il Flaminio, in tal caso, potrebbe essere un problema?

"Non credo. Penso che insieme all’amministrazione comunale, sempre molto collaborativa nei nostri confronti, riusciremo a trovare una soluzione perché il Flaminio possa ospitare partite di serie A".

Le gestione del palazzetto da parte di Rbr è un’idea che resta un cantiere?

"Sì e la stiamo affinando giorno dopo giorno. Rinascita basket Rimini ha quasi 200 soci e diversi sponsor, la compagine societaria continuerà ad allargarsi, avere la struttura in gestione rappresenta l’evoluzione naturale del percorso. Presto presenteremo un progetto, stiamo sistemando i dettagli".

La A resta in ogni caso un obiettivo della Rinascita?

"Noi vogliamo fare in modo che la società, diventata sempre più appetibile anche per addetti ai lavori e giocatori, cresca ancora. I risultati arriveranno di conseguenza. Ma ora abbiamo una finale da giocare, ce la metteremo tutta, dovremo dare un segnale di grande compattezza. A coach Dell’Agnello, allo staff e alla squadra vanno fatti i complimenti. Speriamo di farcela, io posso comunque assicurare che un passo alla volta continueremo a essere sempre più forti".