Maggioranza e opposizione litigano sulla commissione pari opportunità

Richiesta del centrosinistra: composizione proporzionale al risultato elettorale "Ma Tosi rifiuta la modifica"

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"Renata Tosi (presidente della Controllo e garanzia) si rifiuta in modo illegittimo di mettere ai voti la modifica del regolamento per la commissione pari opportunità" tuonano i gruppi di maggioranza (2030, Pd, Coragggiosa, Uniamo Riccione e Riccione col Cuore). "Il loro è un atto di forza e di arroganza per imporre una modifica dal peso politico" ribatte la minoranza (lista Caldari, Renata Tosi, Noi Riccionesi, Lega, Forza Italia ed FdI). Anche sulla commissione che ha una funzione di sensibilizzazione, maggioranza e opposizione riescono a darsele di santa ragione. Oggetto dello scontro è la volontà della maggioranza di modificare il regolamento all’articolo 32. In parole povere ogni gruppo rappresentato in consiglio può contare ad oggi su un proprio esponente nella Commissione. Così facendo la minoranza avrebbe sei membri mentre la maggioranza cinque. Apriti cielo, in maggioranza non digeriscono l’inferiorità e propongono "di garantire in sede di composizione e di voto la rappresentanza della volontà espressa dai cittadini". Tradotto, i membri della commissione devono rispecchiare il risultato elettorale. "Il Pd ha sempre avuto la maggioranza in C.p.o. e la situazione non ha mai rappresentato un problema per 30 anni – ribatte la minoranza –. Ora vogliono modificare il regolamento solo perché rischiano di non avere voti sufficienti". La maggioranza non si arrende e vuole portare la modifica in consiglio comunale affinché passi. Se lo facessero, inserendo le dottrine gender nello statuto del Comune, assisteremmo a una forzatura dietro una spinta ideologica" chiude l’opposizione.

a. ol.