Mancano le schede, stop al voto tra le proteste

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File e contestazioni ai seggi del Riminese. Le code, va detto, ci sono state un po’ in tutta Italia. In alcune sezioni di Rimini, ieri, c’è stato chi ha dovuto attendere un’ora prima di poter entrare in cabina. Anche perché stavolta al seggio l’ingresso era distinto per sesso: entravano un uomo e una donna alla volta. Polizia e carabinieri sono intervenuti in diversi seggi per contestazioni e comportamenti non proprio corretti da parte di alcuni rappresentanti di lista. Problemi ce ne sono stati parecchi al seggio 74 di Rimini, alle scuole ’Casti’. Ieri intorno alle 18,30 sono state interrotte le votazioni, perché non si trovavano più le schede. È scoppiato il caos, è intervenuta la polizia, alcuni elettori spazientiti se ne sono tornati a casa. "Quello che è accaduto ieri alle ’Casti’ è scandaloso – tuona una delle elettrici capitata lì in quel momento – Ho dovuto attendere un’ora per poter votare". Cos’è successo al seggio? Per un errore erano state consegnate meno schede, il presidente di seggio ha bloccato tutto e per un’ora non si è votato.

Alle urne ieri tanti veterani hanno fatto il loro dovere. Come Luciano Leardini (in foto), 100 anni compiuti il 14 maggio, che ieri di buon mattino ha votato nel seggio speciale allestito alla residenza per anziani Felice Pullè di Riccione. Lucido e di grande spirito, Leardini non aveva voluto mancare neppure all’appuntamento con le elezioni amministrative dello scorso giugno. Ad accoglierlo alle urne il presidente di seggio, Giovanni Bilancioni affiancato dalla segretaria Sara Pietosi. Alla giovane segretaria Luciano, vedovo da tempo, ha espresso simpaticamente la sua simpatia con un fischio, facendo sorridere tutti i presenti.