ANDREA OLIVA
Cronaca

Manifesti Pro Vita a Riccione. Doppio "no" dell’amministrazione

La sindaca Angelini non dà il via libera all’affissione delle locandine anche dopo la rivisitazione del testo.

La sindaca Angelini non dà il via libera all’affissione delle locandine anche dopo la rivisitazione del testo.

La sindaca Angelini non dà il via libera all’affissione delle locandine anche dopo la rivisitazione del testo.

"La comunicazione pubblica deve rispettare principi di veridicità, rispetto della dignità delle persone e dell’interesse pubblico, così come stabilito dalla giurisprudenza in materia". Con queste parole la sindaca Daniela Angelini ha dato il diniego all’affissione di manifesti del movimento Pro vita. I manifesti da posizionare sulle plance pubblicitarie gestite a Riccione da Geat si riferiscono alla pillola Ru486. Nella prima stesura del manifesto si parlava di "danni psicologici", poi diventati "danni collaterali" dopo il primo diniego. La posizione contraria dell’amministrazione non è tuttavia cambiata. "La pillola RU486 - si trova scritto nella risposta fornita dall’amministrazione -, è un farmaco legalmente approvato e regolato dalle autorità sanitarie competenti. La scelta di enfatizzare i presunti ‘effetti collaterali’, seppur in modo più generico, resta comunque inadeguata e potenzialmente dannosa, poiché rischia di alimentare dubbi infondati e paure ingiustificate tra le donne, creando confusione su una tematica di grande rilevanza sanitaria e sociale". Motivazioni che non sono state affatto digerite dal referente del movimento RovoltaTi, Matteo Montevecchi. "Chi lo ha deciso – dice Montevecchi - che sono loro a sancire ciò che è la verità, la dignità e l’interesse per la gente? Non si può piegare la testa dinnanzi a queste azioni liberticide. Non ci si può abituare alla soppressione sistematica della libera manifestazione di un pensiero, talvolta informativo. Per non parlare di quegli esponenti politici che si professano cattolici, come Simone Gobbi (presidente del consiglio comunale) che non proferiscono parola".