"Marco non era solo quando è morto"

I legali della famiglia del Pirata tornano in Procura: consegnata ieri al pm un’altra memoria di mamma Tonina

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di Manuel Spadazzi

Mamma Tonina continua la sua battaglia "per avere verità e giustizia su Marco". Ieri mattina gli avvocati della famiglia Pantani, Fiorenzo e Alberto Alessi, sono ritornati in Procura per depositare un’altra memoria. E’ la seconda, dopo quella - di 51 pagine - consegnata al pm Luca Bertuzzi il 16 novembre scorso, quando mamma Tonina fu ascoltata dal sostituto procuratore per la nuova inchiesta avviata sulla morte di Pantani.

"Si tratta – spiegano legali – di un’integrazione di quanto Tonina Belletti ha spiegato al pm nel corso dell’audizione di un mese fa, e che aggiunge anche nuovi elementi rispetto alla prima memoria consegnata in Procura". Inoltre nel nuovo memoriale "sì dà una rilettura di alcuni atti processuali che vale la pena approfondire". Nel documento depositato ieri "ci concentriamo soprattutto sulle ultime 13 ore di vita di Marco", morto il 14 febbraio 2004 in una stanza dell’hotel Le Rose a Rimini. Stando agli esami autoptici e alle varie perizie, Pantani quel giorno è morto tra le 11,15 e le 12,45. La convinzione di mamma Tonina è che Marco non fosse solo nella stanza, quando è deceduto. E sia nel colloquio con il pm Bertuzzi, sia nelle due memorie ha puntato il dito su Fabio Miradossa, lo spacciatore del Pirata. La Procura di Rimini, dopo aver riaperto il caso Pantani con la nuova indagine sulla sua morte, ha già interrogato Miradossa. Il pusher di origine campana, condannato a 4 anni e 10 mesi per la dose fatale di cocaina a Pantani, morto per un mix di farmaci antidepressivi e droga, di fronte al pm non ha saputo però fornire altri elementi utili. Ma la famiglia Pantani resta convinta che Miradossa fosse in stanza insieme a Marco quando è morto, e che non abbia detto ancora tutta la verità sulla vicenda.

La ricostruzione delle ultime 13 ore di vita del Pirata, secondo i legali di mamma Tonina, saranno "fondamentali" per chiarire. Per ora, va detto, il nuovo fascicolo aperto dalla Procura è contro ignoti e non si indaga per omicidio. "Quello che la famiglia Pantani vuol sapere una volta per tutte – spiega Fiorenzo Alessi – è se Marco ha assunto da solo e quindi volontariamente i farmaci e la droga, o se invece c’era qualcuno con lui e come ha agito".