Marijuana vera nel negozio di cannabis light

Il titolare, Oscar Maggioli, rinviato a giudizio per spaccio. Era già stato condannato per possesso di droga

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Un’altra tegola per Oscar Maggioli, per anni uno dei commercianti più in vista di piazza Tre Martiri, con il suo negozio di calzature considerato da tantissimi riminesi un punto di riferimento, prima del grande addio avvenuto nel 2015. Il gup del tribunale di Rimini ha disposto nei suoi confronti il rinvio a giudizio. L’accusa è quella di spaccio aggravato. Maggioli, difeso dall’avvocato Stefano Caroli, comparirà davanti ai giudici del Collegio il 13 settembre prossimo per l’apertura del dibattimento. L’inchiesta nasce a seguito del blitz fatto scattare dai carabinieri della compagnia di Riccione nel dicembre del 2019, quando i militari dell’Arma perquisirono il canapa shop ‘Le Erbe di Grace’, gestito proprio da Maggioli, in viale D’Annunzio, nel cuore della Perla Verde. Un negozio di cosiddetta cannabis ‘light’, una sostanza perfettamente legale. Nel retrobottega del punto vendita, però, erano spuntati 610 grammi di marijuana, in questo caso con un principio attivo superiore al limite consentito dalla legge, e quindi del tutto illegale. Il commerciante era finito in manette, venendo rimesso in libertà il giorno seguente. Per quella vicenda era già stato condannato, in abbreviato, ad un anno ed otto mesi. Dopo i sequestri, tuttavia, i carabinieri avevano continuato ad indagare, documentando alcuni episodi di spaccio di modiche quantità di marijuana ad alcuni giovani, inclusi dei minorenni. Maggioli ha sempre respinto le accuse a suo carico. Davanti al gup, ieri mattina, c’era anche una 19enne riccionese, collaboratrice dell’uomo all’epoca dei fatti. La ragazza ha scelto il rito abbreviato e, assistita dall’avvocato Leanne Arceci, ha ottenuto una condanna a 6 mesi di reclusione, pena sospesa.

A portare i carabinieri fino al canapa shop erano state le segnalazioni di alcuni residenti, insospettiti da uno strano andirivieni attorno al negozio. I militari della compagnia di Riccione si erano così appostati all’esterno e avevano notato numerosi acquirenti, giovani e meno giovani, entrare ed uscire dal negozio gestito da Oscar Maggioli. Poi erano entrarti e avevano compiuto una perquisizione. A prima vista sembrava tutto in regola, un normale negozio di cannabis light, uno di quelli sorti negli ultimi anni sulla scia della ’moda del momento’. Anche Maggioli, dopo aver chiuso il suo negozio di calzature di Rimini, aveva scelto di intraprendere il business della cannabis light e aveva aperto un locale proprio a Riccione, sua città d’origine. Ma qualcosa non deve aver funzionato neanche in questo settore merceologico e alla cannabis light, almeno stando alle accuse, aveva deciso di aggiungere anche la marijuana vera, quella di cui è proibita la vendita per legge.